domenica 14 aprile 2013

Non siamo tutti uguali?


di
Francesco Zanotti


Ieri sera durante il Telegiornale di RAI 1, ho sentito una frase urlata con slancio liberatorio da Bersani “Non siamo tutti uguali”. Per sottolineare la differenza rispetto alla destra. La rivendicazione di una alterità morale profonda che fa degli altri cittadini di serie “C”.
Ovviamente la controparte risponde con una altrettanta affermazione di alterità etica …
La prima reazione è stata di pietà. Parafrasando: “Signore perdona loro perché non sanno cosa dicono.”.
Riflettendo meno emozionalmente: curioso che, proprio la sinistra, che dovrebbe essere paladina della uguaglianza, si liberi quasi con violenza del suo valore di fondo per rivendicare di essere meglio degli avversari. Affermazione tecnicamente razzista.
Riflettendo sistemicamente: ecco il problema della società industriale. Essa si fonda sulla visione classica della scienza che è profondamente ideologica, visto che cerca ancora una teoria del tutto che diventa la verità più verità che c’è.
Questa passione per l’ideologia, scambiata per verità, si diffonde, con ancora meno senso, in tutta la società. Fino al paradosso. Se affermo di disporre di un valore, allora i miei avversari non lo possono possedere.  Il paradosso: usare il valore dell’uguaglianza per rivendicare una disuguaglianza profonda.

1 commento:

  1. Dobbiamo inventare una nuova forma di marketing? O dobbiamo proprio abolirlo del tutto?

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