di
Francesco Zanotti

La forza di Berlusconi è la campagna elettorale. Non il Governo, ovviamente. Ma tutti sanno che il vincere la campagna elettorale non c’entra nulla con il governare.
Berlusconi vince (personalmente sempre, come partito questa volta
non si sa) perché impone l’agenda del dibattito politico. Gli altri lo seguono. Lo
criticano, certamente. Ma questo significa accettare che è lui il protagonista.
Guardate i giornali nemici di Berlusconi: sono pieni di Berlusconi.
I contenuti latitano da tutte le parti, ma le altri parti latitano anche
nella capacità di imporre l’agenda.
Sarebbe importante che si imponesse un’altra agenda: quella della
conoscenza. Ma non è tema da campagna elettorale. Lo dimostra il Sole 24 Ore
riportando ieri (3 febbraio 2013) la sintesi delle proposte di Berlusconi,
Bersani, Giannino, Ingroia e Monti (il mio elenco è in ordine alfabetico) sul
tema della cultura: ne prevale la dimensione museale. Ma di questo parlerò
domani o dopo domani.
Il nostro obiettivo nei prossimi due mesi sarà quello di predisporre un
programma per lo sviluppo attraverso la conoscenza da presentare quando sarà
evidente l’impotenza della nuova classe dirigente politica. Essa, credo, non avrà
bisogno di misurarsi coi fatti perché il nuovo Parlamento difficilmente riuscirà
a esprimere un Governo. Certamente non potrà esprimere un Governo che saprà
costruire sviluppo.
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