di
Francesco Zanotti
Il sistema della battaglia elettorale è ovviamente chiuso: i seggi sono
quelli che sono. Ed è una battaglia esistenziale: se non si guadagnano seggi, si
muore.
Come si combatte quella battaglia?
La risposta è estrapolabile da quanto è successo ieri sera a La7. Dibattito
tra Ignazio Marino e Mara Garfagna: riporto a memoria.
Marino: “Uno degli elementi che distingue il Centro-sinistra dal
Centro-destra riguarda i diritti civili. Noi siamo per i matrimoni gay .. etc.”
La Garfagna ribatte: “Ma guarda che su quel tema le mie posizioni non sono così
distanti dalle vostre.”. A questo punto Marino insorge: “E no! Tu sei di
Centro-destra e devi sostenere le posizioni di Centro-destra che sono
notoriamente anti-diritti civili.”. Straordinario: il fatto di aver individuato
un possibile terreno di dialogo costruttivo l’ha mandato in confusione. Il tema
dei diritti civili (che è molto di più dei matrimoni gay) era uno strumento di
differenziazione che permetteva di caratterizzare negativamente l’avversario. Lo
scoprire che l’avversario non la pensava proprio all'opposto ma si poteva
costruire una strada comune verso maggiori diritti, ha generato
disorientamento. Gli si leggeva in faccia la delusione. Se l’avversario non la
pensa all'opposto (un opposto stereotipato, quasi caricaturale) di come la pensava
lui, come faceva a differenziarsi? Come volevasi dimostrare: i problemi sono
considerati occasioni di differenziazione per competere sui voti.
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