venerdì 9 novembre 2012

Una campagna elettorale virtuale


di
Francesco Zanotti

"Obama vince. E ora i vecchi problemi". E' il titolo a caratteri cubitali, in prima pagina sul Corriere di giovedì 8 novembre.
Credo che questo titolo sia l'indicatore più chiaro di quanto, pervicacemente, stiamo costruendo la crisi che diciamo di voler combattere.
La crisi non è nel mondo, gli autori della crisi siamo noi …
Proviamo a riflettere …
Ma cosa ha vinto Obama? Una gara tutta sua con un ricco signore. E tutte due, insieme, hanno speso miliardate di dollari e buttato mesi di tempo.
Ma era necessario perché rappresentavano due diverse visioni dell’America. Ma non è vero! Rappresentano la stessa visione del mondo (tipica della società industriale), sottolineando, forse interessi diversi. E il problema è proprio la cultura della società industriale che va cambiata. E’ figlia della fisica classica, cioè di una visione del mondo addirittura ottocentesca. Gli interessi diversi sembrano conflittuali perché la società industriale sta perdendo di senso e la “coperta” delle risorse che produce sta diventando troppo corta.
Lo dimostra anche la “scelta strategica” di Obama: mi metterò a studiare insieme al Governatore Romney come tirare fuori il paese dalla crisi. Perché come scrive il Corriere: i problemi sono quelli che c’erano (aggravati) prima della competizione elettorale. Ma non potevano mettersi insieme prima ed evitare di affliggerci con quella infantile e costosissima battaglia?

Mi sta venendo in mente una cosa: in Italia costruire un gruppo di persone che partecipa virtualmente alla campagna elettorale. Che non si candida perché così si è sicuri che non difende interessi. Ma che cerca di costruire sintesi tra le diverse proposte di tutti i contendenti. Per arrivare alla fine della campagna elettorale ad un Piano di Sviluppo per l’Italia.
Una campagna elettorale che diventa momento di progetto invece che di scontro …

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