lunedì 26 novembre 2012

Né programmi, né vittorie, ma progettualità attuabili


di
Francesco Zanotti




Oramai è chiaro, una società complessa non è governabile dall’Alto. Un Governo è capace di imporre tasse, ma non di generare sviluppo.
E’ inutile sostituire un Governo con un altro. E’ anche inutile cercare un Governo trasgressivo (Grillo, Vendola etc.).
Questo significa che le energie buttate nelle campagne elettorali (dove si cerca la vittoria, ufficialmente per realizzare programmi) sono uno spreco, generano illusioni ed aggravano la crisi attuale.
Per Governare verso lo sviluppo occorre una modalità di Governo radicalmente diversa.
Il punto di partenza non può che essere costituito da progetti locali, intensi ed autofinanziantesi. Non si deve chiedere nulla al Governo, tanto nulla potrebbe dare. Poi un Governo culturalmente diverso costruirà una società sintesi.
Detto diversamente, occorre attivare un processo emergente che parta da individui e gruppi “locali” (non solo gruppi geografici). Poi il Governo farà sintesi.
Il problema è che oggi ci sono solo progettini piccoli piccoli che, per di più, cercano di essere “mantenuti”.
Allora il problema è sempre e solo la conoscenza. Noi siamo le nostre risorse cognitive. Se riusciamo a fare solo progetti banali, significa che le risorse cognitive di cui disponiamo ci impediscono di guardare lontano dal presente e dal nostro “particulare”. Il progetto dell’Expo della Conoscenza che proponiamo intende diffondere una nuova conoscenza capace di diffondere nuove conoscenze capaci di far individuare e costruire una nuova società.

Nessun commento:

Posta un commento