venerdì 16 novembre 2012

Agire subito ed ora … perché non ascoltarci?


di
Francesco Zanotti


E’ il messaggio comune che Roberto Napoletano e Armando Massarenti propongono oggi nei loro due articoli sul Sole 24 Ore. Agire subito riguardo alla ricerca, alle semplificazioni, al patrimonio artistico e naturale, richiede il Direttore Napoletano.

Ma non si dice cosa si può fare concretamente ora e subito. E’ solo un richiamo a che comincino a fare altri. Cioè il Governo.

Noi - Associazione per l’Expo della Conoscenza - abbiamo sviluppato un Progetto che abbiamo denominato come la nostra Associazione: Expo della Conoscenza. Esso indica una via da percorrere subito. Mobilitando la società, senza attendere interventi dall'alto che oggi sono impossibili.
Forse, al massimo, saranno possibili dopo le elezioni, supponendo che dalle elezioni esca una maggioranza forte ed autorevole, dotata di ampio consenso sociale … E, già nello scrivere, mi sembra una ipotesi non proprio probabilissima.
Ma, anche se fosse davvero dopo le lezioni, non è quello il tempo del ”subito”.

Il nostro progetto potrebbe, per quel tempo, aver già svolto le sue due fasi iniziali, capaci di scatenare un nuovo sviluppo con qualunque Governo, in qualunque clima politico ... Visto che prescinde da Governi e Partiti che non sembrano gli attori più adatti a creare un clima politico positivo.


Il nostro progetto è una vera e propria strategia di sviluppo per il nostro Sistema Paese.

Esso nasce dalla scoperta che la società industriale è stata grande e feconda. Ma oggi si sta rivelando troppo primitiva e sta perdendo di senso. Occorre, quindi, avviare un processo di emergenza (dal basso) di una nuova società. Come fare? Facendo quello che è accaduto nel Rinascimento. Si è buttato nella società medievale una cultura diversa e grande: la cultura classica. Ed è nata una nuova intera civiltà.
Oggi possiamo fare immediatamente e consapevolmente (senza attendere che accada motu proprio) la stessa cosa: sostituire la visione del mondo che sta al fondo della società industriale (la visione propria della fisica classica) con la nuova visione del mondo che sta nascendo in ogni angolo delle scienze e delle arti. Buttiamo questa nuova visione del mondo nella società. Così facendo cambieremo gli “schemi cognitivi” di riferimento. Abbandoneremo quelli attuali che ci lasciano vedere solo crisi. E ne useremo altri che ci permetteranno vedere i nuovi cieli che stanno su di noi (ma che sono oscurati dalle nubi degli schemi cognitivi in uso) e la nuova terra che stiamo calpestando, ma che ci spaventa. Scoprendo i nuovi cieli, non ci spaventerà più la nuova terra ed inizieremo a percorrerla con passo emozionato.
Coraggio, buttiamo nella vecchia società una nuova visione del mondo e si scatenerà subito lo sviluppo di una nuova società.

Operativamente, il nostro progetto prevede due fasi di avvio: una Ricerca che raccolga tutte le nuove conoscenze che stanno nascendo nelle scienze e nelle arti, un Evento dove queste conoscenze si confrontano e individuano quale possa essere il loro contributo al comprendere la natura profonda dei sistemi umani e i loro processi autonomi di sviluppo, al definire una nuova forma di governo per guidare questa evoluzione autonoma.
Le due fasi di avvio potrebbero essere concluse a sei mesi dall'avvio del Progetto. E sono, come ho anticipato, sufficienti a scatenare un nuovo sviluppo.
Trovare il modo di governare lo sviluppo autonomo dei sistemi umani significa scoprire i segreti della imprenditorialità economica, sociale, politica, istituzionale e culturale.
Significa poter avviare l’emergere di nuovi sistemi economici, sociali, politici, culturali ed istituzionali.
Per moltiplicare la fecondità della Ricerca e dell’Evento, è necessario, poi, sostenere e continuamente vivificare la loro spinta iniziale attraverso una Comunità che sia, contemporaneamente e senza soluzione di continuità, una comunità di ricerca e proposta.

Dove trovare le risorse? Se il gruppo promotore non è un gruppo di sconosciuti, ma è una alleanza delle persone ed istituzioni più autorevoli del nostro Paese, diventa un gioco da ragazzi trovare sponsor internazionali per un Progetto di questa natura.

Oggi quello che chiediamo è solo di poterlo discutere, non fosse altro perché non abbiamo letto di un altro progetto che possa partire subito.

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