di
Francesco Zanotti

Il vertice europeo di settimana scorsa si è occupato di sistemare i problemi
dei debiti sovrani rimanendo all’interno di quel mondo. E i problemi non
possono essere risolti a quel modo. Anzi, in quel modo si spostano solo e si
rischia di creare bolle.
Giavazzi sostiene che occorre guardare fuori.
Il problema è che propone di guardare al contesto
e non dentro al contesto. Egli, infatti, ritiene che occorra prendere misure di
contesto: ridurre la spesa pubblica, privatizzare e liberalizzare.
Al di là del fatto che ridurre la spesa pubblica
significa inevitabilmente ridurre PIL e capacità di acquisto, credo che la vera
debolezza da aggredire sia più a fondo, dentro al contesto. Credo che stia
nella debolezza strategica di una parte non banale del nostro sistema
industriale. Mi riferisco alla miriade di imprese terziste che hanno legato la
loro esistenza a pochi (spesso: ad uno solo) clienti. Immaginando che il
rapporto con loro continuasse in eterno ed in modo da permettere loro un
guadagno ragionevole. Oggi questi rapporti esclusivi vengono a mancare o
permangono a condizioni che non permettono alcuna sopravvivenza. Si tratta di
una debolezza difficilmente aggredibile.
Essa traspare nella riduzione della produzione
industriale, nella disoccupazione crescente, nel rifiuto di assumere altre
persone (segnatamente: i giovani). Soprattutto, nei conti delle banche.
Purtroppo la soluzione è strutturalmente
semplice, ma cognitivamente difficile. Occorre attivare un grande sforzo
progettuale dal basso. Innanzitutto per ridisegnare le strutture strategiche
delle imprese. Cioè il tipo di cose che producono. Per le imprese del tipo di
quelle che ho citato è inutile cercare di ridurre i costi, attivare una
innovazione che può solo essere marginale, cercare di vendere fuori d’Italia
prodotti che non interessano più.
E, poi, occorre avviare la nascita di nuove
grandi imprese con grandi progetti. Non bastano certo le miriadi di start-up
con progetti marginali.
Attivare un grande sforzo progettuale non
comporta né grandi risorse, né grandi riforme. Comporta solo cercare nuove
conoscenze. Ad esempio le conoscenze necessarie a progettare nuove strategie.
Un cambiamento cognitivo, appunto …
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