di
Francesco Zanotti
Sono giorni cruciali
per affrontare il problema del lavoro. Una soluzione sembra difficile, ma perché?
Io credo perché non si
sa cosa facciano le persone sul lavoro.
Ma che diamine,
lavorano, mi risponderanno i miei 25 lettori. Ecco non fanno solo quello! In
realtà le persone in una impresa costruiscono ogni giorno l’organizzazione
reale, rendono visibile la strategia dell’impresa.
Il management
tradizionale (Marchionne compreso) è convinto che i lavoratori, invece, siano
solo strumenti di produzione. E un po’ lo pensano anche i sindacati. Ma se sono
solo strumenti di produzione è chiaro che devono costare il meno possibile. E
non si può che scatenare una battaglia tra chi li deve far costare il meno
possibile (l’impresa) e chi deve cercare di far avere loro il massimo possibile
(cioè i sindacati).
Pensate, invece, che i
lavoratori costruiscono ogni giorno quella organizzazione informale (relazioni,
valori etc.) che costituisce la “semantica” della organizzazione formale,
quella che la fa funzionare o meno. Allora diventano alleati preziosi per
progettare una organizzazione del lavoro ben più avanzata di quel Toyota System
che è davvero molto primitivo. Possono diventare anche alleati preziosi per
costruire innovazione strategica profonda.
Se pensate ai lavoratori
come partner progettuali, le cose cambiano radicalmente. Il management ed i
sindacati dovrebbero studiare come poter utilizzare al meglio le potenzialità
progettuali dei lavoratori, invece di combattere su qualche soldo o qualche
minuto di lavoro in più o in meno.
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