Boh… prima o poi …
Prima o poi, diverrà chiaro quello che andiamo scrivendo da mesi: una democrazia rappresentativa non può governare lo sviluppo di una società complessa. Le recenti rocambolesche e tristi vicende del debito americano ne sono l’ultima dimostrazione. Ma basta guardarsi intorno e si vede quale paralisi progettuale e decisionale colpisce ogni ambito della vita politica. Perché la democrazia rappresentativa non può funzionare? Perché prevede un Governo che, gerarchicamente, progetta e decide. Non è rilevante che il Governo sia scelto dal popolo. Si tratta di una delega che vale nel momento in cui è stata data e neanche un secondo in più. Poi, i votanti tornano ad immergersi nelle appartenenze multiple (spesso appartenenze flebili ed emarginanti) che ne determineranno i giudizi, le scelte e comportamenti. Il conflitto o il disinteresse. E, quando il Governo prova a fare il mestiere per il quale è stato eletto scopre che deve sempre ricominciare da capo a costruire quel consenso che gli è indispensabile, ma che non gli è garantito in nessun modo dal rito del voto.
Prima o poi, diverranno interessanti le proposte alternative (mappe, metodologie, linguaggi) di Governo di una società complessa, a diversi livelli, che già esistono. Del tipo: Sorgente Aperta di cui, anche, abbiamo scritto e sperimentato diffusamente. Proposte per stimolare e gestire una nuova progettualità a livello di imprese, organizzazioni ed istituzioni.
Prima o poi, diventeranno interessanti le esperienze che si stano facendo: dalla Costituzione dell’Islanda all’Innovatori Jam 2011(www.innovatorujam.it di futura accessibilità).
Prima o poi... sperando che non sia troppo tardi...
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