di
Francesco Zanotti
Non è un discorso facile per mille motivi … Ma proviamoci
Tutti conoscono i fatti. Mauro
Moretti, oggi CEO di Finmeccanica, è stato condannato a 7 anni per le responsabilità
a lui attribuite nella strage di Viareggio, quando era CEO di Rete Ferroviaria
Italiana (Rfi). Sentenza giusta o populista?
Io non lo so, ma propongo un
criterio per decidere della responsabilità o meno di Moretti che non è ancora
stato proposto, ma che dovrebbe diventare discriminante.
Partiamo da un caso limite.
Se Rete Ferroviaria Italiana avesse affidato il convoglio a macchinisti che non
avevano le conoscenze adatte su come si guida un treno, non vi sarebbero dubbi:
la responsabilità di chi la guida è innegabile. Se Rfi avesse usato treni
scassati o tecnologie obsolete non vi sarebbero dubbi. Ma così non è accaduto,
a quanto sembra …
Può, però, essere accaduto qualcosa
di simile ad un altro livello. E’ ovvio che la tragedia è stata generata da
defaillances organizzative. Ma queste da cosa sono state generate? Sono il frutto
dell’inevitabile casualità che colpisce le vicende umane? Forse ... Ma una
domanda meriterebbe risposta: Rfi disponeva delle più avanzate conoscenze per
rendere efficace ed efficiente la sua organizzazione? Disponeva delle più avanzate conoscenze
relativamente ai processi cognitivi e micro-sociali, relativamente ai contesti
antropologici e strutturali in cui operavano persone e attori micro-sociali?
Il nuovo criterio che propongo
per decidere se esiste colpa di Moretti e degli altri manager è: hanno fatto in
modo che Rfi disponesse ed usasse le più avanzate conoscenze per gestire uomini
e gruppi sociali? Se la risposta è no, allora la sentenza di condanna è giusta.
Non basta usare le migliori conoscenze
tecnologiche, occorre anche usare le migliori conoscenze su uomini ed
organizzazioni …
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