giovedì 5 gennaio 2017

Studiato cosa?

di
Francesco Zanotti

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Il prof Burioni, esperto virologo, a quanto riporta il Corriere, scrive nel suo blog che sullo stesso blog “…  ha diritto di parola solo chi ha studiato. La scienza non è democratica!" Ma, al di là del caso specifico (il problema dei vaccini), la domanda da porsi è: Egregio Professore, studiato cosa?

Colgo l’occasione del dibattito sui vaccini, ma non voglio parare di quel tema specifico: non ne so abbastanza e non ho il tempo di informarmi. Colgo l’occasione per discutere delle affermazioni di carattere generale sulla scienza che propone il Prof. Burioni.
E guardando crudamente in faccia a questa affermazione, mi viene spontaneo chiedere: Professore, ma che cosa pensa occorra studiare per essere autorizzati a discutere di scienza? Per poter essere alla sua altezza per poter discutere con lei di scienza? Non di vaccini, ma di scienza nel suo complesso?
Glielo domando perché il dibattito “normale”, “consueto” (tra quelli che dibattono di questi temi e che ella certamente annovererebbe tra coloro che sanno) sulla scienza arriva a conclusioni diverse dalle sue.
Mi sembra strano anche parlarne …
Dalle sue parole mi sembra si possa dedurre che ella pensa che fare scienze sia scoprire verità via via più definitive che diventano sempre più complesse e specialistiche e che costruiscono caste di “semidei” al di sopra di tutto e di tutti.
Ora, se accetta di annoverare tra le scienze la matematica e la fisica, non credo che per queste materie si possa ragionare nei termini in cui ella ne parla.
La matematica da più di ottant’anni ha dimostrato che nessun corpo teorico può dimostrare al suo interno coerenza e completezza. E’ necessario un rimando “meta” che poi a sua volta deve essere rimandato ad un altro livello ancora più meta di questo .. in una catena infinita.
La fisica ha dimostrato con un candore che fa onore ai fisici che ogni teoria è contingente: vale in certo ambito. Ed oggi questa candore è diventato estremo se è vero che le teorie fisiche attuali parlano, si riferiscono solo al 5% di quell’insieme di materia ed energia che la fisica studia.
Come certamente ella sa, il discorso è molto più ampio: dall’epistemologia (che sembra aver dimostrato che non si può parlare di verifica della verità di una teoria, ma al massimo la si può falsificare), alla biologia dove il dogma fondamentale della biologia molecolare è banalmente falso, alle scienze cognitive …
Professore la scienza sembra proprio essere un cammino. Ed un cammino sociale, cioè l’esatto contrario di quello che ella afferma.
Concludo con riferendo l’opinione di una persona che certamente può essere annoverata tra coloro che sanno e che sono autorizzati a parlare. Gliela riporto, con anche la fonte “La ricerca scientifica è il dialogo difficile fra prospettive lontane, la collaborazione fra diversi ad idee improbabili, ma profonde. Ha bisogno della democrazia ed è una componente essenziale della democrazia”. L’Autore è il Prof. Giuseppe Longo e la fonte è http://megachip.globalist.it/Detail_News_Display?ID=125846&typeb=0&complessita-scienza-e-democrazia.


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