di
Francesco Zanotti
Ovviamente si tratta di un titolo iperbole: Renzi e i
suoi seguaci non erano dei. E, poi, si tratta di una caduta da uno sgabellino che
fa rumore come l’inciampo di un bambino che poi piange, ma non pregiudica il
futuro.
E lo stesso discorso vale per Obama. Purtroppo era tutto
prevedibile e previsto come sanno i lettori di questo blog.
In una società complessa, non
serve un uomo al comando. Soprattutto se le sue visioni sono piccole piccole. Gli
uomini così generano illusioni e poi se vanno con la coda tra le gambe lasciando
un vuoto progettuale.
Il destino comune di Renzi e
Obama.
Hanno rappresentato una
voglia di nuovo che è rimasta in superficie. Non è importante che Obama abbia
concluso un mandato e Renzi no.
Ambedue hanno cercato di
rispondere alle esigenze di cambiamento con un volontarismo ossessivo: lo “yes
we can” di Obama che risuonava quasi come sfondo ai comizi di Renzi.
Ma poi Obama si è trovato costretto
ad agire sempre in difesa. E Renzi ha attaccato dove non c’era alcuni nemico.
Cosa occorre? Una classe
dirigente che si qualifichi per usare nuove risorse cognitive e che attivi
processi progettuali invece di logorarsi in battaglie comunicative. Purtroppo
di questa classe dirigente non vi è traccia.
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