sabato 17 settembre 2016

Renzi:diamo conoscenza a quel ragazzo

di
Francesco Zanotti

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Ieri Renzi mi ha sorpreso. E’ vero, Germania e Francia pensano in piccolissimo. Ed egli ha fatto bene a denunciarlo: bravo.
Non solo, ma mi sa che ha davvero voglia di pensare in grande. E non per megalomania, ma perché i problemi (soprattutto le potenzialità di futuro, ricordiamolo) sono grandi.
Però, perché il pensare in grande non si riduca in velleità Renzi ha bisogno di un sacco di  risorse cognitive di cui non dispone. Faccio quale esempio. Il primo: il “valore” della competitività. Deve sapere che è un disvalore. Il perseguirlo lega le imprese al passato e genera battaglie di prezzo dalle quali nessuno sopravvive.  Il secondo: il “valore” delle riforme. Deve sapere che anche questo un “disvalore”. Nel senso che ogni assetto istituzionale è solo l’ambiente in cui si svolgono le conversazioni economiche, sociali e politiche. Certo che l’assetto istituzionale ha effetto su queste conversazioni. Ma non si sa quale. E, poi, non è mai lo stesso: cambia al cambiare delle conversazioni.
Ancora, occorrerebbe rivelargli che è contraddittorio cercare di costruire sviluppo con una legge di stabilità. Il concetto di stabilità è “positivo” solo all’interno della visione del mondo della fisica classica e dell’economia mainstream. E’ negativo in un mondo di diseguaglianze profonde che non può non vedere la nostra ricerca di stabilità come voglia di istituzionalizzare l’ingiustizia. Occorrerebbe informarlo che dovrebbe guidare una grande iniziativa di progettualità sociale per costruire un progetto Paese a servizio del mondo. E molte altre cose.
C’è qualcuno che ha modo di fargli sapere queste cose? Lo aiuterebbe molto.


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