di
Francesco Zanotti
Leggo sulla Domenica del
Corriere di oggi una affermazione di Jean Pierre Changeux che sostiene: “La ricerca
biologica mostra che le genesi e la
propagazione degli stimoli nervosi sono integralmente spiegati da processi
molecolari la cui dinamica controlla la velocità di propagazione.”.
Ora al di là del fatto che
non capisco cosa significa che una dinamica controlla una velocità (la velocità
non è un bambino cattivo che ha bisogno di esser controllato. Al massimo direi
che le leggi dei processi molecolari determinano la velocità di propagazione),
mi ricordo che il Prof. Vitiello sostiene l’esatto contrario.
“E’ evidente che da tali
numeri non possiamo immaginare di dedurre l’attività cerebrale dallo studio del
singolo neurone o dalle sue connessioni con altri neuroni” (Strutture di mondo.
Pag. 108. Il Mulino-2010).
I numeri a cui si riferisce
il Prof. Vitiello riguardano il fenomeno dell’eccitazione e la inibizione “contemporanea”
di milioni di neuroni che non può essere spiegata né dagli scambi di segnali
elettrici o chimici tra i neuroni. Questi scambi sono troppo lenti per riuscire
a generare questa eccitazioni e inibizioni nei tempi in cui appaiono.
Chi ha ragione? Ai lettori l’ardua
sentenza. Certo è che, però, il Prof. Vitiello cita un fatto sperimentale
preciso. Il Prof. Changeux, invece, fa una dichiarazione molto impegnativa che
richiederebbe … infiniti dati sperimentali per essere dimostrata. Usando l’aggettivo
“integrale” il Prof. Changeux sostiene che abbiamo scoperto tutte le leggi che
governano il funzionamento e l’evoluzione del cervello …
Che il Prof. Changeux sia “’nu
poco supponente”? Che ritenga noi, inclito volgo, bisognosi di semplificazione perché
incapaci di cogliere le sottigliezze della scienza?
Oppure che accetti anche di stiracchiare
i dati sperimentali per sostenere una tranquillizzante posizione riduzionista
per paura di un Mistero che occorre esorcizzare a tutti i costi?
Davvero: ai lettori l’ardua
sentenza.
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