di
Francesco Zanotti
Non voglio né fare una sintesi né una esegesi del
libro di Massimo Cacciari “Il potere che frena”. Mi riservo di farlo perché il libretto
(non è grande) mi sembra importante: pubblicato nel 2013, mi sembra molto
rilevante per comprendere quanto sta accadendo a noi umani di questa fine 2015
in bilico sul baratro di una ennesima guerra che ci illudiamo essere
risolutiva.
Cito solo un paio di frasi: “Il potere mondano non
può pretendere autentica auctoritas. Può
reggere, forse, nel senso più ‘laico' del termine rex, ma non condurre, non imperare verso ultimi fini. Tale profezia
(ndt: contenuta della lettera ai Tessalonicesi attribuita a Paolo) rende, d’ora
in poi, impossibile a un qualsiasi Stato di ’stare in pace’.”.
Oggi i nostri Governanti hanno come obiettivo
fondamentale il potere. Nessuno ambisce (e per sua fortuna, altrimenti si
coprirebbe di ridicolo) alla auctoritas.
Questo significa che auto-dichiarano di non essere in grado di guidare una
umanità in cammino. Cercano di stabilizzare (fare stare in pace). Ma questo non
è possibile perché l’umanità vive solo in cammino. Cercare di fermare una
umanità naturalmente in cammino significa generare guerre.
Post difficile che pone forse solo domande. Forse
non concreto quando si spara?
Sì, volutamente non concreto. Perché la concretezza
(decisionismo se si vuole) può oggi essere solo superficialità. Quella concretezza
superficiale che riempie le tombe di vite stroncate dalla violenza di
concretezze avverse.
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