di
Francesco Zanotti
Non se può davvero più della stupidaggine delle riforme.
E’ uno di quei miti che nessuno sa da dove
vengano e che tutti usano senza discuterne il senso e l’efficacia: da destra
come da sinistra.
Se si ascolta una delle ragazzine newcomer della
politica o qualche sedicente economista che ha appena smesso i pantaloni corti
(come si diceva una volta) li si sentono proclamare questa leggenda metropolitana
come un dogma di fede. Talebani delle sciocchezze.
Le riforme istituzionali non hanno alcun peso
sulla economia. Se qualcuno sostiene il contrario dovrebbe spiegare qual è la legge
che lega la capacità di generare cassa dell’impresa alla struttura del Senato o
al fatto che un Preside diventi più o meno manager.
Le riforme della giustizia civile certamente
possono essere utili, ma non possono costruire quel nuovo rapporto necessario
tra Magistratura ed imprese che evitino casi come quello di Monfalcone.
Se, poi, pensiamo al caso della Grecia risulta
ridicolo pensare che possano funzionare riforme che hanno come obiettivo la riduzione
dei costi pubblici.
Come per tutti i sistemi collettivi il primo problema
è come aumentarne i ricavi. Cioè: è necessario che i greci si diano una mossa a
progettare un nuovo sistema di imprese capaci di generare flussi di cassa
rilevanti. Poi certamente evitino sprechi ed evasione fiscale. Ma dopo e come
atto dovuto, non certo come strategia di sviluppo.
Nessun commento:
Posta un commento