lunedì 1 giugno 2015

OGM e scienza

di
Francesco Zanotti

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L’inserto “domenica” del Sole 24 Ore del 31 maggio scorso riporta un articolo di Gilberto Corbellini che combatte una avversione alle biotecnologie che egli giudica irrazionale.
Per carità, è vero che molte opposizioni alle biotecnologie sono politiche e non scientifiche.
Ma è anche vero che oggi è arduo non avere dubbi sulle certezze della scienza. Soprattutto quando la scienza si mette a studiare “sistemi complessi” come quelli biologici, come nel caso in questione.
Abbiamo ancora una scienza abbondantemente riduzionistica che giudica “superstiziose” tutte le voci che cercano di comprendere ad esempio, le proprietà collettive e le relazioni sistemi biologici e contesto. La scienza riduzionistica rischia di diventare ideologica e, quindi, politica come la “anti-scienza” che si oppone ad essa.
Io credo che oggi non debba essere tempo di polemiche, ma di ricerca profonda e senza pregiudizi. Una ricerca che, da un lato, prenda atto della profonda crisi di tutte le scienze che vogliono rimanere legate da una visione riduzionistica del mondo. L’esempio più eclatante è forse la fisica “riduzionistica” che ha costruito un sistema di teorie straordinario, che funziona mirabilmente, ma spiega solo il 4-5% della materia-energia che vi è nell’universo. Ma anche la biologia non può pretendere di spiegare la proprietà sistemiche (la dipendenza dalla struttura e dal contesto e non solo dalla composizione) dei sistemi biologici. Per dettagliare nel caso discusso dall’autore: è vero che esistono specie OGM che sono utilissime. Ma non è vero che è possibile prevedere i risultati di ogni modificazione genetica.
Dall’altro, un ricerca che respinga ogni dilettantismo, politicamente motivato e finalizzato o meno.

Faccio un esempio di quella che a me sembra ricerca feconda: la teoria quantistica della coscienza. E’ una teoria che apre prospettive radicalmente nuove alle scienze cognitive. Le libera dai rischi del riduzionismo, apre speranze nuove di comprensione dell’umano. E, contemporaneamente, costruisce barriere contro dilettanti incompetenti che si perdono in visioni puramente New Age.



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