di
Francesco Zanotti
Dalla prefazione alla terza edizione italiana (1968) del famoso “La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale” di Edmund Husserl.
“La vera rivoluzione è la rivoluzione contro la
tirannide tecnocratica, burocratica e militare. La società civile è debole, gli
apparati sono tanto forti da aver paura della loro forza. Se noi diciamo che le
verità è reale vinceranno gli apparati. Se noi lasciamo che la verità irreale
diventi in noi vita della verità, e significato della verità, la vittoria sarà
di tutti gli uomini del mondo.”.
Oggi io credo che la rivoluzione non debba essere armata, ma cognitiva. Non esiste un
complotto dei cattivi per opprimere i popoli. Esistono apparati burocratici
che, accecati dalla presunzione della verità, opprimono di fatto persone e
società. Per combatterli occorre rivelare la pochezza delle risorse cognitive su
cui si fondano le loro pretese di verità.
Oggi
è particolarmente pericoloso l’apparato del “cambiamo il Paese”.
Una volontà che si autodefinisce verità definitiva. Che condanna chiunque si
oppone ad essa come fanno tutte le volontà di tutti gli apparati.
Occorre riprendere il cammino della ricerca e
dell’approfondimento del mondo e della vita per annientare questi apparati. La “verità
che diventa irreale” di Paci è la verità che è infinita, cioè potenzialità continuamente
esplorabile, ma inesauribile. Dalla quale possono emergere tutti i mondi che si
vuole.
Oggi è ancora più possibile di ieri esplorare la
verità inesauribile. Esistono tracce sparse che cercano solo di essere
ricongiunte per costruire nuove strade. Propongo un solo esempio.
Husserl e, poi, Paci conoscevano la scoperta
dell’inconscio che è l’infinita verità dentro di noi. Ma non l’hanno
riconosciuta come tale, anche se nel libro di Husserl vi sono quasi 190 pagine
dedicate alla psicologia.
Husserl e Paci non potevano riconoscere nel
Vuoto quantistico l’infinità verità della Natura.
Oggi noi possiamo riconoscere, come in questo
caso, l’emergere di nuove verità
infinite nell’Uomo e nella Natura. E riprendere con nuova lena il cammino della
ricerca e dell’approfondimento della verità infinita che è la strada per
costruire una nuova economia ed una nuova società. Nessun apparato fermerà una
rivoluzione cognitiva: manco si accorge che è in atto.
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