venerdì 15 agosto 2014

Aspettando il 10 ottobre_1968: Paci e Husserl. Oggi: un complotto cognitivo inconsapevole

di
Francesco Zanotti


Dalla prefazione alla terza edizione italiana (1968) del famoso “La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale” di Edmund Husserl.
“La vera rivoluzione è la rivoluzione contro la tirannide tecnocratica, burocratica e militare. La società civile è debole, gli apparati sono tanto forti da aver paura della loro forza. Se noi diciamo che le verità è reale vinceranno gli apparati. Se noi lasciamo che la verità irreale diventi in noi vita della verità, e significato della verità, la vittoria sarà di tutti gli uomini del mondo.”.

Oggi io credo che la rivoluzione non debba essere armata, ma cognitiva. Non esiste un complotto dei cattivi per opprimere i popoli. Esistono apparati burocratici che, accecati dalla presunzione della verità, opprimono di fatto persone e società. Per combatterli occorre rivelare la pochezza delle risorse cognitive su cui si fondano le loro pretese di verità.

Oggi è particolarmente pericoloso l’apparato del “cambiamo il Paese”. Una volontà che si autodefinisce verità definitiva. Che condanna chiunque si oppone ad essa come fanno tutte le volontà di tutti gli apparati.
Occorre riprendere il cammino della ricerca e dell’approfondimento del mondo e della vita per annientare questi apparati. La “verità che diventa irreale” di Paci è la verità che è infinita, cioè potenzialità continuamente esplorabile, ma inesauribile. Dalla quale possono emergere tutti i mondi che si vuole.

Oggi è ancora più possibile di ieri esplorare la verità inesauribile. Esistono tracce sparse che cercano solo di essere ricongiunte per costruire nuove strade. Propongo un solo esempio.

Husserl e, poi, Paci conoscevano la scoperta dell’inconscio che è l’infinita verità dentro di noi. Ma non l’hanno riconosciuta come tale, anche se nel libro di Husserl vi sono quasi 190 pagine dedicate alla psicologia.
Husserl e Paci non potevano riconoscere nel Vuoto quantistico l’infinità verità della Natura.

Oggi noi possiamo riconoscere, come in questo caso, l’emergere di nuove verità infinite nell’Uomo e nella Natura. E riprendere con nuova lena il cammino della ricerca e dell’approfondimento della verità infinita che è la strada per costruire una nuova economia ed una nuova società. Nessun apparato fermerà una rivoluzione cognitiva: manco si accorge che è in atto.


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