di
Francesco Zanotti
Tutti hanno visto i “casini” del Governo. Tutti ne sono stati scandalizzati. Ma lo scandalo è frutto solo di ignoranza sistemica. Non può che essere così. Mi spiego.
Quando si organizza una democrazia rappresentativa con
competizione elettorale periodica che accade? Accade che le forze politiche che
competono hanno sempre in testa questa competizione che per loro è vitale.
Allora quello che pensano, dicono e fanno è sempre finalizzato a questa
battaglia. Attenzione non sto dicendo che sono egoisti. Dico solo che accettano
le regole del gioco. Se le regole sono la competizione elettorale a quella
stanno attenti.
Cosa accade quando si sta attenti alle dinamiche competitive?
Innanzitutto accade che ogni loro gesto è visto in chiave competitiva: mi
permette o no di avvantaggiarmi sui concorrenti?
Mi si potrebbe obiettare che il miglior modo di avvantaggiarsi
è soddisfare meglio delle altre forze politiche. E io credo che tutte le forze politiche abbiano questo obiettivo: le esigenze dei cittadini. E certo queste
vogliono soddisfare. E' l’obiettivo che si pongono. Ma non possono farlo perché
il competere genera “problemi cognitivi”.
L’essere immersi un una competizione continua competitiva
li costringe, da un lato, a non rinnovare mai i loro sistemi cognitivi di
riferimento (si guardano bene, ad esempio, dall'inserire conoscenze di
sistemica). E, poi, ad essere attenti gli uni agli altri. Sono inevitabilmente
immersi in conversazioni tra di loro.
Questo fa sì che si costruiscano un loro mondo virtuale
che è “disconnesso” (non per cattiva volontà o interessi, ma per inevitabilità sistemica)
da quello reale. Se sommate il continuo guardarsi l’un l’altro, il non rinnovare
mai i loro sistemi cognitivi e il conseguente riferimento al mondo virtuale che nasce da
questi due elementi … vi convincete che è normale che i loro atti appaiano
senza senso.
Tecnicamente si chiama accoppiamento strutturale: apertura
energetica, ma chiusura cognitiva. Escono atti e messaggi, ma il senso non c’è. E non ci può essere.
interessantissimo messaggio.
RispondiEliminauna domanda.
quello che illustra è vero per tutte le democrazie. quindi significa che, sebbene ne abbiamo cognizione diversa, perché viviamo in Italia e ci focalizziamo sulla politica di casa nostra, salvo emerite e limitate eccezioni. lo stesso succede in Germania, Francia, Spagna, Regno Unito ecc.
ebbene come mai le cose in questi paesi non sono così drammatiche? magari non saranno eccezionali. ma sono meglio?
un migliore sistema istituzionale? persone con più risorse cognitive? una società che cammina...nonostante la politica, meglio?
la ringrazio.
ps
ma perchè mette 3 diverse email, è sempre lei?
Beh grazie delle domande ..
RispondiEliminaPrima la risposta più semplice: sulle mail. Sì, sono sempre io ... Tre identità diverse, tre mail..
Poi ... io parlavo non della democrazia tout-court, ma della democrazia rappresentativa e, quindi, competitiva. Possono essercene altri tipi. Uno lo abbiamo chiamato Sorgente Aperta e viene escritto in diversi post in questo blog.
Da altre parti le cose sembrano funzionare meglio (dico: sembrano) perchè si tratta di società più semplici della nostra. Cioè: cognitivamente, sociologicamente ed antropologicamente più povere. Il fenomeno che ho descritto si vede meno.
Ma anche loro sono afflitti da classi dirigenti sostanzialmente ignoranti che non riescono a costruire sviluppo. Il caso più eclatante è quello di Obama che, al di là degli slogan da campagna elettorale, è ben lungi dal riuscire anche sono ad immaginare una società radicalmente diversa dalla società industriale.