martedì 5 novembre 2013

Il caso Cancellieri

di
Francesco Zanotti


Non prendo posizione sui suoi comportamenti: non ne so abbastanza.
Non so se di debba o meno dimettere. Per decidere in proposito bisognerebbe sapere se chi la sostituirà è più meritevole per non rischiare di cadere dalla padella nella brace
Rilevo solo un paio di ”sociologicità”.
Ambedue tristi.
La prima è che viviamo in una società nella quale non è permesso dire: ho sbagliato. Tutti grandi uomini e donne che non riescono a dire: ho sbagliato. Più che di tristezza, si tratta di stupidità.
La seconda è il fatto che tutti hanno rilevato, ma che cito per aggiungervi una connotazione. Il fatto è questo: l’attuale classe dirigente è espressa da una rete amica e parentale che sconcerta. La nuova connotazione: perché questo non si perpetui non servono anatemi o esortazioni retoriche. Occorre iniziare a costruire gruppi che propongono il valore della conoscenza e non della relazionalità. E rivelino che una classe dirigente impegnata a mantenere la rete amicale e parentale, è una classe dirigente ignorante. Chi ha tempo per studiare tra feste festini, vacanze VIP, comparsate urlanti in Tv e twittate banali?

Io desidererei una classe dirigente allegra ed austera. Voglio una classe dirigente di Maestri e non di poveracci che devono coltivare il mito di una infallibilità colma di ignoranza.

1 commento:

  1. Quindi conta più che sia amica della Ligresti che il fatto che la stessa stesse cadendo in anoressia (basta guardare le foto). Da spiegare ancora copme mai poi è uscita solo una delle due figlie dei Ligresti (quella appunto con problemi psicofisici).

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