di
Francesco Zanotti
Non prendo posizione
sui suoi comportamenti: non ne so abbastanza.
Non so se di debba
o meno dimettere. Per decidere in proposito bisognerebbe sapere se chi la
sostituirà è più meritevole per non rischiare di cadere dalla padella nella brace
Rilevo solo un
paio di ”sociologicità”.
Ambedue tristi.
La prima è che
viviamo in una società nella quale non è permesso dire: ho sbagliato. Tutti
grandi uomini e donne che non riescono a dire: ho sbagliato. Più che di
tristezza, si tratta di stupidità.
La seconda è il
fatto che tutti hanno rilevato, ma che cito per aggiungervi una connotazione.
Il fatto è questo: l’attuale classe dirigente è espressa da una rete amica e
parentale che sconcerta. La nuova connotazione: perché questo non si perpetui non
servono anatemi o esortazioni retoriche. Occorre iniziare a costruire gruppi
che propongono il valore della conoscenza e non della relazionalità. E rivelino
che una classe dirigente impegnata a mantenere la rete amicale e parentale, è
una classe dirigente ignorante. Chi ha tempo per studiare tra feste festini, vacanze VIP, comparsate urlanti in Tv e twittate banali?
Io desidererei
una classe dirigente allegra ed austera. Voglio una classe dirigente di Maestri
e non di poveracci che devono coltivare il mito di una infallibilità colma di
ignoranza.
Quindi conta più che sia amica della Ligresti che il fatto che la stessa stesse cadendo in anoressia (basta guardare le foto). Da spiegare ancora copme mai poi è uscita solo una delle due figlie dei Ligresti (quella appunto con problemi psicofisici).
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