venerdì 3 maggio 2013

Conoscenza e speranza


di
Francesco Zanotti


Ci sono alcune categorie di persone che è inutile che leggano questo post.
Quelli che si appellano ad una concretezza che è tale solo all’interno dei suoi limiti cognitivi.
Quelli che vogliono combattere nemici e vincere.
Quelli che … la mia esperienza e poi basta.

Deve leggerlo, invece, chi vuole salire sulle spalle dei giganti ed accettano di fare la fatica per riuscirci.

“Nulla è più pratico di una buona teoria“ sosteneva Albert Einstein. E lo stesso anche Kurt Lewin e molti altri.

Noi oggi abbiamo bisogno di un’ottima ed urgente nuova pratica: la capacità di generare un nuovo sviluppo. Quindi, abbiamo bisogno di un’ottima e nuova teoria dello sviluppo che strutturi questa pratica.

Abbiamo sviluppato un progetto di ricerca che si è dato l’obiettivo di comprendere la specificità dei sistemi umani: dalla mente dell’uomo alle diverse tipologie di organizzazioni (imprese, attori sociali, no  profit) ed istituzioni, alle diverse forme di aggregazioni statuali.

Il progetto di ricerca è consistito in una passeggiata nelle diverse scienze naturali ed umane. Si è cercato di far sì che il “passo” non fosse quello del “curioso dilettante”. Non abbiamo cercato fonti divulgative, ma “professionali” per riuscire a cogliere il senso profondo delle “scoperte” delle diverse scienze naturali ed umane.

Riflettendo, tra l’altro, sulla fisica quantistica, sui processi biologici di sviluppo autopoietico e di degenerazione autoreferenziale e sulle similitudini profonde tra evoluzione e sviluppo (EVO-DEVO), siamo riusciti a comprendere cosa caratterizza un sistema umano. Non è la sua organizzazione/struttura o il suo funzionamento, ma il suo “sviluppo autonomo” che è un processo emergente caratterizzato da un percorso specifico (se si vuole: obbedisce ad una legge) che è comune a tutti i sistemi umani.
L’organizzazione/struttura e il funzionamento di un sistema umano sono “sottoprodotti” del suo processo di sviluppo autonomo.
Abbiamo sintetizzato la dinamica di questo sviluppo autonomo nell'espressione “Da un vuoto topologico imprenditoriale ad un infinito cadere metrico attraverso la terra di mezzo della forma”. E’ una storia di un nascere imprenditoriale e di uno spegnersi manageriale.

La risorsa su cui si fonda lo sviluppo autonomo di un sistema umano è lo specifico sistema cognitivo che lo caratterizza e che costituisce il suo spazio di libertà ed il suo limite.
La dinamica di sviluppo autonomo che abbiamo scoperto, fatta di nascere e di morire, avviene se il sistema umano non cambia il suo sistema cognitivo di riferimento.

La crisi che stiamo vivendo è una dimostrazione delle conseguenze di un processo di evoluzione autonomo a sistema cognitivo costante.
Infatti, la società industriale si è formata usando come sistema cognitivo di riferimento la fisica classica. Partendo da essa sono emerse, nell'ordine, le due metafore con cui guardiamo ai sistemi umani:  la metafora della macchina e del computer digitale.

Sono, poi, “conseguenze” della visione del mondo della fisica classica, ad esempio, l’attuale economia (il tipo di impresa, il rapporto con l’uomo ed il senso del lavoro, il rapporto con la Natura, il rapporto con la finanza), la forma dello Stato (la divisione dei poteri) e del Governo (democrazia rappresentativa), la conflittualità sociale e politica, l’esistenza e il ruolo delle classi dirigenti.

Sono “conseguenze” della fisica classica anche la deriva logico-quantitativa delle scienze umane e il riduzionismo ancora imperante nella fisica, nella biologia, nelle neuroscienze.

A causa del fatto che la società non sta cambiando il suo sistema cognitivo di riferimento, anzi, esso è oramai diventato l’ideologia sociale dominante, che “occupa, informa” trasversalmente, discipline e sistemi umani, accade che le stesse discipline e gli stessi  sistemi umani stiano perdendo di senso.
In sintesi stiamo vivendo una crisi da perdita di senso, causata dall'ideologizzazione di una visione del mondo che ha generato la società industriale e che ora la sta spegnendo.

Un esempio particolarmente rivelatore, un ologramma intenso, di questo processo è la storia del nostro sistema industriale che, dopo un intenso sviluppo imprenditoriale, si sta spegnendo in burocrazie managerial-competitive.

Se tutto quello che abbiamo detto è vero, allora, diventa evidente quale possa essere una nuova azione di Governo.

Le diverse classi dirigenti (economiche, politiche, sociali, financo scientifiche) debbono dotarsi di un nuovo sistema cognitivo. Esso potrebbe essere costituito dalla nuova visione del mondo che emerge dalle nuove scienze e che ci ha permesso di scoprire le dinamiche di sviluppo autonomo dei sistemi umani.

Dovrebbero, poi, attivare processi di creazione sociale di nuovi sistemi umani attraverso una metodologia specifica che abbiamo definito Sorgente Aperta. Essa permette di superare le dicotomie della società industriale tra classi dirigenti e classi operative e attivare una responsabilità diffusa verso lo sviluppo.

E’ importante che il processo di ricerca che abbiamo avviato sia continuato a livello sociale complessivo: il sistema cognitivo che abbiamo sviluppato può essere solo il trigger inziale. Fa parte integrante della nuova responsabilità complessiva verso lo sviluppo anche una partecipazione corale al processo di continua evoluzione del modello cognitivo sociale di riferimento.
Per garantire questa partecipazione corale alla continua ricreazione del modello cognitivo di riferimento della società complessiva abbiamo progettato una vera e propria Expo Permanente della Conoscenza.


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