giovedì 10 gennaio 2013

Conoscenze (colpevolemente) dimenticate: De Finetti

di
Luciano Martinoli

Bruno de Finetti (1906-1985) è stato un grande matematico italiano. Fondatore della "Teoria" della probabilità, prima di lui si parlava solo di "calcolo", e delle sue innumerevoli e feconde applicazioni in economia, nel campo delle assicurazioni e in altri settori. Se ne può trovare un pregevole e succinto racconto della sua vita e delle sue opere qui . Lascio alla lettura di esso ulteriori commenti e descrizioni della grandezza dell'uomo. Qui vorrei limitarmi a sottoporre solo due brevi citazioni, ispiratrici di nuove direzioni e misura dall'angusto angolo della mente dove tutti ci siamo andati a ficcare. 

La cosa che faceva arrabbiare de Finetti e lo faceva uscire letteralmente dai gangheri era l’idiozia umana dipinta da sapienza. “Le imbecillità vestite di scuro”, “i vari modi del non dir niente”, i problemi posti male.

Non è che, per caso, tutti noi, ma sopratutto gran parte della classe dirigente, abbiamo dimenticato questo banale e ovvio accorgimento preoccupandoci più del vestito che di ciò che vestivamo?
E chi, ma sopratutto come, ci aiuta ad evitare in tutti i modi di "dire niente"?

"L’utopia costituisce un presupposto necessario per ogni impostazione significativa della scienza economica”

E' un tema, per fortuna, sempre più ricorrente. Solo lui, e pochi altri, però ha avuto l'ardore di spingersi così in profondità per scoprirlo e mostrare a tutti ciò che i signori "vestiti di nero" non hanno capacità di concepire, o paura di svelare.

Quanto, al di là degli aforismi, ci stiamo perdendo non accedendo alla conoscenza sviluppata in ogni dove? Come renderla fruibile a tutti per garantire il proseguimento su nuove basi dello sviluppo della comunità umana?

Nessun commento:

Posta un commento