Ovvero: sintesi dell’attuale competizione politica
di
Francesco Zanotti
La prima cosa da dire è che è
drammatico il dover subire una competizione elettorale quando servirebbe una
alleanza progettuale per costruire un Progetto di Sviluppo per il Paese.
Ma so che alla nostra classe
dirigente non passa neppure per il bugigattolo vicino all’anticamera del
cervello il rinunciare a scazzottarsi per lunghi mesi.
Ed allora guardiamo alle “armi”
con cui ci si scazzotterà. Banali: il candidato più giovane possibile, il
cambiamento come slogan retorico perché nessuno ha un Piano complessivo e
concreto di cambiamento, lo spostamento degli equilibri come strategia.
E’ ovvio che, se è questo il
tipo di scazzottamento a cui assisteremo, sarà del tutto indifferente chi vincerà.
Chiunque sarà il vincitore, si troverà di fonte ad una sfida (quella di definire
un Piano di Sviluppo per il nostro Paese) che è del tutto impreparato ad
affrontare. E il definire un Piano di sviluppo non sarà neanche immaginata come
necessità. L’occupazione principale dei vincitori sarà rinfacciare la sconfitta
ai perdenti. L’occupazione principale dei perdenti sarà quella di cercare la
rivincita verso i vincitori. Amen
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