sabato 18 agosto 2012

Risorse cognitive e crisi

di
Francesco Zanotti


Noi siamo le nostre risorse cognitive.
Siamo i linguaggi che sappiamo comprendere e che usiamo per esprimerci.
Siamo le tecnologie alle quali sappiamo dare significato.
Siamo le teorie che possediamo e che ci servono come filtro razionale nei confronti degli altri. Ci guidano a scegliere cosa considerare vero, verosimile o errato.
Siamo i modi di ragionare (i modelli con i quali abbiamo costruito le nostre teorie) con quali assembliamo i nostri ragionamenti.
Siamo le storie che ci emozionano: che ci mobilitano e che ci fanno esprimere giudizi etici, estetici, empatici.
Siamo la nostra visione del mondo che ispira e che da’ significato a linguaggi, tecnologie, teorie, modelli e storie.

Questo insieme di risorse cognitive emerge in noi attraverso il nostro relazionarci con il mondo: con lo sperimentare e l’imparare.
Se non attiviamo un costante sforzo di rinnovamento (attraverso esperienze ed apprendimento) del nostro patrimonio cognitivo esso tende a sclerotizzarsi sul passato

Ed ora arriviamo alla crisi che stiamo vivendo e che sta peggiorando ogni giorno. La ipotesi che propongo all’attenzione è la seguente.
Cominciamo a chiederci: siamo consapevoli delle risorse cognitive di cui disponiamo? In particolare: qual è la visione del mondo che ci ispira? Abbiamo un progetto personale di continuo rinnovamento della nostra visione del mondo e del nostro patrimonio di risorse cognitive complessivo?
Forse rischiamo di dover rispondere no a queste domande …
Ma, allora, non è che emerge una spiegazione molto semplice della crisi che stiamo vivendo?

Io credo che la crisi sia dovuta al fatto che non riusciamo a scorgere, a ragionare, a progettare sui segni del tempo futuro che stanno emergendo abbondanti da ogni interstizio della nostra società. Essi offrono e chiedono una nuova economia ed una nuova società delle quali ne sono, in qualche modo, ologrammi. Ma noi cerchiamo di conservare, di far funzionare meglio l’economia e la società attuali.  E non riusciamo a scorgere e ragionare perché stiamo usando un patrimonio di risorse cognitive troppo povero.
Come burattinai antichi che di fronte ad un televisore che fa le bizze lo prendono a martellate pensando che sia il teatrino delle marionette.

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