martedì 31 luglio 2012

Segno di novità … ma piccolo piccolo …

di
Francesco Zanotti

Leggo in un articolo di Luigi Zingales che il Sole 24 Ore pubblica oggi sia in inglese che in italiano, una tesi per molti versi straordinaria: Zingales propone di introdurre nell’analisi antitrust anche il peso politico che una nuova aggregazione di imprese può generare. E cita il caso delle banche.
Certo è una tesi nuova, positiva, ma mi si lasci dire che è … da completare? E, poi, mi si lascia aggiungere un’altra cosa?
Tesi nuova, ma “da completare” ...
La ragione è semplice: il fatto che l’attività di impresa non è solo economica, ma anche sociale, politica, istituzionale e culturale dovrebbe essere assodato. Vale l’esempio, in negativo, delle banche di Zingales. Ma vale anche l’esempio positivo del miracolo economico italiano dove una coalizione informale (e positiva) di imprenditori ha costruito una nuova società. E la logica con cui affrontare le “altre” dimensioni dell’attività di impresa non dovrebbe essere sanzionatoria, ma progettuale. E’ necessario costruire un’altra grande coalizione progettuale che comprenda tutti gli attori che operano in tutte le dimensioni della società per costruire una nuova economia ed una nuova società.
Questo rapporto complesso tra imprese e società (che dovrebbe diventare progettuale) non dovrebbe, però, essere solo riconosciuto dall’antitrust, ma, in primis, anche da chi progetta il futuro strategico delle imprese. Ma questo non accade: se voi date una occhiata a tutti i Piani Strategici delle imprese del FTSE MIB della borsa italiana, neppure una fa cenno, nel suo piano strategico, alle dimensioni diverse da quelle economiche dell’attività di business. Tutte relegano questa considerazione nel Bilancio di Sostenibilità. Come a dire che le dimensioni diverse da quelle economiche dell’attività di impresa sono da affrontare solo con la logica della  rendicontazione contabile.
L’altra cosa: il trust culturale. Informale e del tutto inconsapevole. Che ognuno di noi, come tutti i trust culturali, può spezzare domani mattina … studiando.
Ecco il trust culturale: ci siamo adagiati (si tratta di un trust costruito socialmente) nella visione del mondo proposta dalla fisica classica che ha certamente prodotto quel capolavoro sociale che è la società industriale. Ma che ora, quando questo modello sociale è da superare, fa da freno sostanziale anche se non percepito, da progettare insieme una nuova società. Rende lo stesso progettare sociale “inconcepibile”.

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