martedì 14 febbraio 2012

Olimpiadi 2020 … che tristezza

di
Francesco Zanotti

Al 2020 mancano otto anni. A quell’epoca Monti viaggerà sui 74 anni…   
E oggi decide di non provare a conquistare, per allora, una manifestazione come le Olimpiadi? La ragione? Ma non si sa se potremo permettercele.
Io non voglio esprimere giudizi su una persona, ma vedo le cose in modo diametralmente opposto.
Io credo che occorra avviare grandi progetti per costruire un grande Paese. Io credo che per finanziare grandi progetti ci siano mille vie. Anche a rischio zero per lo Stato. Quindi, credo del tutto irragionevole indicare la paura di non poterci permettere tra otto anni un investimento, come quello necessario per realizzare i giochi olimpici, oggi.
La cosa più grave, però, è che decida intorno ad un investimento da fare tra otto anni un signore che a quel tempo sarà beatamente in pensione.
Credo che la decisione se fare o meno questo investimento tocchi ai giovani. Quei giovani che godranno dei benefici del successo o dovranno pagare il costo di un insuccesso.
Credo, davvero, che questo Governo non abbia alcuna competenza progettuale. Detto fuori dai denti: non ha alcuna competenza, né tecnica né, tanto meno, cognitiva per immaginare ed avviare un percorso di sviluppo. Non di una crescita senza nome, ma di uno sviluppo etico ed estetico.
Lancio una iniziativa progettuale. L’obiettivo è quello di redigere un progetto di sviluppo per questo nostro Paese. Dovrà essere un progetto che parte dal basso e che possa essere completamente autofinanziato. Impossibile? No! Nulla è stato troppo difficile per gli imprenditori economici, sociali, politici imprenditoriali che hanno costruito sviluppo dopo la guerra. Nulla dovrà sembrare troppo difficile ai giovani di oggi che devono, immediatamente, riprendere in mano il loro destino. Se aspettano che glielo crei Monti, avranno un futuro ben triste.

5 commenti:

  1. Sono d'accordo con la scelta di non finanziare le Olimpiadi 2020.
    Gli anziani devono prendere decisioni da vecchi saggi. Questo Monti lo sta facendo.
    I giovani devono costruire il modello di paese futuro. Ci sono piccole associazioni che ci stanno provando, chi si unisce?

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  2. Io dico che il dittatore ha parlato: "niente Olimpiadi". non è questa la ricetta per portare fuori il paese dalla crisi! lo opportunuta vanno colte a volo! poteva essere l'occasione per proporre un modo nuovo di fare impresa, sfruttando sponsor privati, ora più che mai! non possono chiedere ai giovani di essere intraprendenti, di aggredire la vita, quando di fronte ad una occasione simile si dice "passo". Perchè lui forse passa, ma noi, se Dio vuole tra otto anni saremo qui a mangiarci i gomiti, meditando su ciò che ci siamo fatti scappare.

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  3. però ricordiamoci che il primo miliardo andava nella progettazione..ove ci avrebbero solo goduto i sign.ri Pescante, Caltagirone e gli altri "imprenditori" ....poi probabilmente Roma avrebbe perso...

    allora forse costruiamo sogni, e non cemetificazione, un progetto per ill paese , di certo. Ma le olimpiadi, lasciamole ad altri. non confondiamo l'intelligenza delle idee alla banale critica dell'attualità

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  4. ...il mio commento è stato definito "banale critica dell'attualità"; questa me la devo segnare...poteva essere l'occasione per provare a fare le cose in maniera nuova, pulita e smart!controllando ogni tappa e dimostrando che se vogliamo sappiamo fare tutto e meglio di tutti! Qui si parla un pò troppo di "idee" e poco di fatti..intanto la barca va!...a fondo

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  5. Amici ... innanzitutto ... posso dire che è difficile dialogare con ... anonimi?
    Poi, ho provato a rileggere il commento dove c'era la frase incriminata "banale critica dell'attualità", ma non ho capito se davvero si riferiva al commento dell'altro anonimo ...
    In ogni caso, in termini generali, credo che le opinioni altrui vadano sempre rispettate. Contestate se del caso, ma non esorcizzate con un qualsivoglia giudizio. Spero che questa spazio di dibattito riesca ad essere diverso da troppi altri spazi di dibattito on line dove troppo spesso le discussioni degenerano in scontri personali che non permettono di costruire nuova conoscenza sociale condivisa

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