di
Francesco Zanotti

Cosa intendo?
Intendo dire che ogni uomo pensa ed agisce in base al sistema di conoscenze di cui dispone. In particolare, in base ad una sintesi profonda di queste conoscenze che mi permetto di definire “Visione del mondo”.
Fino alla fine del secolo XIX, la visione del mondo prevalente (che poi si riverberava in tutto il conoscere) era la visione classica del mondo. “Classica” perché ispirata all’ideale di conoscere proprio della fisica classica. Da allora, molti anni sono passati sotto i ponti e non sono passati invano. Piano piano è emersa in tutte le scienze naturali ed umane una nuova visione del mondo che molti richiamano usando il termine “complessità”, ma che a me sembra più “profondo” definire “quantistica”.
Dico che alla nostra classe dirigente manca il rigore della conoscenza, perché di tutta questa rivoluzione non sanno praticamente nulla.
Qual è la prima e più rilevante differenza tra la visione classica e quantistica del mondo? Che la visione quantistica ha rivelato che il ruolo stesso del “tecnico” (colui che sa individuare le strategie migliori perché sa analizzare e conosce le leggi, ad esempio, quelle dell’economia) quando si parla di sistemi umani è insensata. Dal punto di vista della visione quantistica del mondo un Governo tecnico è un ossimoro.
Dal mio punto di vista, un Governo tecnico è un Governo che ha rinunciato al rigore della conoscenza perché è rimasto ancorato ad una visione del mondo di fine '800.
Pubblicheremo nei prossimi giorni un paper che cercherà di descrivere la visione classica del mondo. E, successivamente, un paper che descriverà la visione quantistica con tutte le differenze “operative” che questa differenze comportano. Ad esempio, racconteremo come l’operato degli imprenditori sia sostanzialmente quantistico, mentre il ragionare delle banche è sostanzialmente classico. Ecco perché fanno fatica a dialogare.
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