domenica 22 gennaio 2012

Nuovi amici …


di
Francesco Zanotti

Spesso, non lo neghiamo, abbiamo la sensazione di essere davvero una “Vox (povera ed umile) clamans in deserto”. Ma guardandoci intorno stiamo scoprendo che, in realtà, esistono altre voci che raccontano “Storie” molto simili alle nostre. Allora diventiamo “Voces” che a questo punto non si ritrovano intorno il deserto, ma cominciano a costruire comunità di futuro.

Oggi volevo presentare una di queste voci. Un gruppo di persone che ha radunato intorno a sé Alessandro Aleotti e che descrivo attraverso le parole stesse di Alessandro.
“In questa fase politica ed economica così decisiva per l’Italia, mi è parso utile, insieme ai giovani ricercatori che collaborano con me nel gruppo Milania, scrivere un saggio sulla questione economica che cercasse di decostruire le principali retoriche che si frappongono a ogni disegno di reale cambiamento nel Paese.
L’obiettivo di questo sforzo ...
è costruire una community pensante che si confronti con l’agenda politica ed economica del Paese, senza restare schiacciata dal pensiero mainstream che vediamo quotidianamente riportato sui media. Terminata l’esperienza del governo Monti, infatti, il gioco politico ritornerà a prevalere e sono convinto che l’emersione di nuove chiavi di lettura sia assolutamente essenziale. Il lavoro verrà pubblicato “a puntate”, un capitolo ogni venerdì, a partire dal 20 gennaio sul sito www.nuovocontrattoitalia.blogspot.com e ovviamente sarà finalizzato a una discussione pubblica”.
Alessandro usa un linguaggio diverso dal mio, parte da riferimenti culturali diversi dai miei. Ma il risultato è sorprendentemente in sintonia. Se ci sbagliamo, almeno ci sbagliamo in due …
Riporto solo qualche concetto, ricavato dal lavoro di Alessandro, che mi sembra chiave e rimando il nostro lettore al blog di Alessandro …
Il suo punto di partenza è costituito da due convinzioni: il venire meno della statualità e la rottura dell’attuale contratto sociale.
Si propone l’obiettivo di far dialgare il nostro pieno «locale» con le trasformazioni in atto sullo scenario globale.
Contesta la pretesa del capitalismo novecentesco di essere un “recipiente globale”.
Sostine che la crisi attuale, in realtà, ci sta indicando il sentiero delle trasformazioni in atto.
Lancia la sfida dei beni e servizi del terzo millennio … E molto altro.

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