di
Francesco Zanotti
Sul Corriere della Sera di oggi trovo un articolo del Prof. Sartori dal titolo: “Merito e selezione per salvarci tutti”.
E’ difficile trovare un articolo sul quale io sia più in disaccordo di questo. Cito solo i punti del disaccordo. Se a qualcuno interesserà un approfondimento…
Il primo punto di disaccordo è che l’articolo si basa su di un’ipotesi oramai falsificata da tutta la conoscenza sistemica: che la democrazia rappresentativa (non la democrazia tout court) possa governare una società complessa. Contestato questo principio, cade tutto il discorso delle élite.
Lascio stare la polemica sul ’68, che è di una superficialità rara, e passo al contestare il concetto di base della meritocrazia: le selezione. E’ il residuo di una concezione riduzionistica del mondo.
Ma non voglio farla così complicata. Invece della fisica, cito solo una scienza “di dettaglio”: la docimologia. E’ la scienza della valutazione scolastica. Provate a leggere qualcosa di questa “scienzuncola” e vedrete che è ridicolo il solo pensare di aver criteri oggettivi di valutazione di qualunque cosa che abbia a che fare con la complessità umana.
Quindi, che fare? Abbandonarsi alla immeritocrazia? No certo! Il cosa fare (almeno una direzione lungo la quale riflettere e progettare) lo abbiamo scritto abbondantemente, diffusamente in questo blog.
Infine, il finale … viva i tecnici: “il governo Monti è l’unica chance di salvezza che ci resta”. Ma su questo finale ho già scritto un blog.
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