di
Francesco Zanotti
Sul Corriere della Sera di oggi trovo un nuovo articolo del Prof. Sartori dal titolo: “Una politica a corto di idee”.
Accidenti, ma a me sembra che quello che manca non siano le idee, ma la voglia di ascoltarle.
E non solo da parte della classe politica, ma anche di tutta la classe dirigente.
Nel mio piccolo ho proposto almeno tre idee nuove e scientificamente documentate.
La terza idea non è una critica, ma una proposta. La proposta di una modalità di governo dello sviluppo umano che ho definito, insieme ad alcuni amici, “Sorgente Aperta” e che viene descritta in molti post di questo blog.
Torniamo, allora, a pensare alla crisi: generata da finanzieri senza scrupoli? Come i nostri lettori sanno, io credo che la crisi finanziaria sia solo un episodio di un’intera ecologia di crisi che sta ad indicare che tutto il modello della società industriale ha esaurito la sua funzione storica. Ugualmente tutti i nostri lettori sanno che per superare questa crisi ritengo sia necessario sostituire la visione del mondo che sta alla base della società industriale: il meccanicismo riduzionista. Le tre idee di cui ho parlato prima sono la diretta conseguenza di questa visione.
Ma la consapevolezza che la crisi possa essere risolta solo cambiando visione del mondo ed attivando un processo di emergenza che porti a far nascere una nuova società, tarda ad emergere.
Leggendo questo articolo è legittimo il dubbio che alla costruzione ed allo sviluppo della crisi stessa dia un rilevante contributo tutta una classe dirigente che, invece di cercare idee nuove, non vuole neanche ascoltarle quando gliele si sbattono in faccia. Meglio credere in una crisi “normale” che può essere affrontata con idee “normali” in modo che non cambi il modello sociale di fondo, quello che da senso alle classi dirigenti attuali, economiche, sociali, politiche, istituzionali e accademiche.
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