lunedì 29 agosto 2011

Tutti pronti … ma per andare dove? Ad aumentare il Pacific Trash Vortex?

di
Francesco Zanotti

Alla fine di questa estate, che rischia di essere meno travagliata dell’autunno, della primavera e dell’estate prossimi venturi, si moltiplicano le esortazioni: dobbiamo reagire, dobbiamo cambiare, non possiamo stare fermi.
La situazione mi ricorda la storiella di un signore che incrocia un amico che sta correndo come un dannato. “Dove vai così di fretta?’” gli chiede. E l’altro “Non lo so, ma se corro arrivo prima.”
Anche noi ci stiamo esortando a correre, ma davvero non sappiamo dove.

Meglio: ci esortiamo ad andare (camminando, perché lungo queste strade non si può correre) a fare cose complicatissime e contro producenti.

Le cito in ordine:
  • Una nuova Costituzione europea
  • Un sistema integrato di riforme istituzionali
  • La ricerca della competitività.

Le prime due sono complicatissime perché viviamo in una società complessa dalle mille istanze che i tradizionali metodi della democrazia rappresentativa non riescono a portare a sintesi. Non credete alle mie parole “rivoluzionarie”: andate a leggere le dichiarazioni di Prodi riportate dalla stampa di questi giorni. Egli denuncia una campagna elettorale permanente effettiva che impedisce di progettare e realizzare. Che è come dire: è la democrazia rappresentativa (che impone elezioni per rendere non dittatoriale una società gerarchica) a generare una competizione elettorale continua che è il vero mestiere del politico.

La terza è controproducente. La ricerca della competitività (unità alla riduzione dei costi) porta alla perdita della capacità di produrre valore delle imprese.

Mentre noi stiamo inseguendo questi fantasmi, stanno accadendo cose di questo mondo che stanno mimando la possibilità di costruirne un altro. Ne cito una per tutte: la continua crescita del Pacific Trash Vortex. Si tratta di una concentrazione di spazzatura di ogni tipo nel Pacifico che ha un diametro di circa 2500 km, una superfice di 4.909.000 Km quadrati.

Essa sta ad indicare che è davvero tutto il modello della società industriale che è da ripensare. Ed occorre farlo, attivando un gran processo di progettualità sociale che ho descritto in mille post. Esso si fonda su di una nuova conoscenza sistemica che sarebbe ora di diffondere presso tutte le classi dirigenti.

Incamminiamoci verso dove? Verso una nuova cultura sistemica che ci guiderà a riprogettare una nuova società.

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