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Che strana società la nostra… festeggiamo il lavoro senza lavorare e il Presidente della nuova America pensa che il futuro lo si costruisca uccidendo un uomo ed esponendone il corpo…
Festeggiare il lavoro senza lavorare significa considerare il lavoro un momento di fatica e sfruttamento. E considerare che i momenti di autorealizzazione possono esistere solo fuori dal lavoro. Oggi il lavoro non è più così e lo deve essere sempre meno. Meglio: il lavoro è stabile quando è passione, creatività, orgoglio. Le migliori imprese stanno cercando faticosamente di andare in questa direzione. Faticosamente significa che sentono la difficoltà culturale (ma l’imperativo competitivo) di abbandonare una concezione puramente “industriale” ottocentesca del lavoro. Le imprese: sia le dirigenze sia i lavoratori …
Passione, creatività, orgoglio nell’innovare e nel produrre. Ma anche, ad esempio, nel costruire sicurezza.
La sicurezza non è solo tecnologia e investimenti. Questi sono necessari, ma non sono sufficienti. L’obiettivo “incidenti zero” lo si costruisce solo con la passione condivisa per la sicurezza. Aggiungendo ai controlli un processo di costruzione di una Comunità che costruisce sicurezza.
Considerare l’uccisione di un uomo, per quanto malvagio sia, un passo verso il futuro, è meschino. Come è meschina, cognitivamente ed emozionalmente primitiva, la pena di morte. In questo stesso blog scrivevo il 4 novembre dell’anno scorso che Obama è un uomo di sogni piccoli piccoli. Ora aggiungo che è un uomo del passato. Un passato primitivo e crudele dell’umanità che tutti insieme dobbiamo cambiare. E gli Osama Bin Laden? Primo: facciamo in modo che non “emergano”. E lo si può fare con un’altra educazione in un’altra società. E, poi, non crediamo che l’ucciderlo possa in qualche modo, se non eliminare, almeno limitare il terrorismo. Quanti eroi meschini nelle realtà sono diventati grandi uomini nell’immaginario collettivo, perché sono stati perseguitati o uccisi? Grandi uomini, cioè esempi da imitare …
Pubblico con piacere il commento del Prof. Gianfranco Minati.
RispondiEliminaProvocatorio il tuo commento.
Certo ai tempi del duro lavoro in fabbrica aveva senso. Forse si dovrebbero trovare nuove forme di celebrazione, come scambiarsi per un giorno il lavoro, oppure dare visibilità pubblica a singoli processi lavorativi, oppure far fare per un giorno agli studenti il lavoro per cui studiano o che desiderano fare ...
Lavoro anche come costruzione di conoscenza ...
La festa per l'uccisione di Bin Laden è molto riduzionistica. E' il fenomeno, il processo, su cui si deve intervenire. Sembra una presa in giro ...
Come gioire di un furto fatto ai ricchi per dare ai poveri: occorre cambiare tutto ed avere un progetto.
E' un deserto culturale!!!!!!!
in effetti la notizia di una barbara uccisione di un nemico, più che cronaca sembra presa da un libro di storia. Sono cose che non dovrebbero più accadere o quantomeno non di cui vantarsi
RispondiEliminaConsiderare l'uccisione di un uomo un passo verso il futuro non è meschino se quell'uomo è Bin Laden. In quanto si festeggia non tanto l'uccisione di un uomo ma l'inizio di un processo di giustizia verso tutti coloro che in un modo o nell'altro sono stati vittime del 9/11 e delle sue conseguenze.
RispondiEliminaNessuno, d'altro canto ha considerato la morte di Bin Laden l'evento che metterà fine al terrorismo internazionale.
Per evitare nuovi "Bin Laden" ed educare la società è necessaria una conoscenza approfondita dei fatti e della storia, poiché pochi sanno ma molti parlano.
intanto il campionato italiano di calcio rispecchia alla perfezione la situazione del suo paese, l'Italia...
RispondiEliminauna squadra mediocre, vecchia, arrangiata, con tanti strani personaggi ed un allenatore improvvisato, è più che sufficiente per superare una concorrenza mediocre, direi quasi inesistente.