lunedì 9 maggio 2011

Ho partecipato ad Italia Camp

di Francesco Zanotti


Sabato 7 maggio 2011, ho partecipato alla manifestazione di Italia Camp, una associazione che ha (riposto testualmente dal sito www.italiacampi.it): l’obiettivo di costruire - partendo dai centri universitari nazionali e internazionali - una rete progettuale, permanente e intergenerazionale. Una rete di persone che dia vita ad un nuovo processo di coinvolgimento e partecipazione di tutte le componenti della società civile del nostro Paese e che, attraverso la discussione, la raccolta e l’elaborazione di idee sia in grado di realizzarle.

Iniziativa assolutamente da sostenere. Per dare il mio contributo, provo ad indicarne qualche punto di forza, di debolezza e provo ad indicare qualche suggerimento.

La manifestazione è iniziata con una ventata di impegno e di entusiasmo di tutti i giovani che hanno creato l’Associazione e vi lavorano .


Poi, vi è stato un tonfo nello stantio, quando hanno parlato i membri dell’attuale classe dirigente. E’ inutile citarne i nomi, basta descrivere il malcostume: qualche autorappresentazione, qualche consiglio banale e, poi, la fuga in massa, con esclusione del Presidente dell’INPS che, lodevolmente, ha partecipato a tutti i lavori. Io credo che la fuga in massa sia stata peggio degli interventi banali. Ha infatti mandato un meta messaggio distruggente: “Dai ragazzi, datevi da fare. Ma io sono in tutt’altre faccende affaccendato”.

La manifestazione ha ripreso il tono gioioso, impegnato e creativo dell’inizio, quando sono tornati a parlare i giovani (non solo i giovani, ma anche il sottoscritto e altri che giovani non sono più) e sono tornare in scena le idee e le proposte.

Le idee e le proposte hanno veramente iniziato a descrivere l’embrione di una nuova società. Non riesco a raccontare di tutte le proposte, ma certamente esse saranno disponibili sul sito di Italia Camp: cercatele e andate a leggerle.

Suggerimenti?
Il primo piccolissimo: credo occorra dare una veste più “professionale”, finalizzata al dialogo con il mondo finanziario, ai progetti presentati.
Un suggerimento più importante: occorre promuovere anche progetti più complessi che disegnino non solo i dettagli, ma anche qualche grande contorno della società prossima ventura. Per raggiungere questo obiettivo, credo occorra buttare nel cuore di tutti i giovani una nuova e rivoluzionaria conoscenza: quella nuova visione del mondo che sta nascendo sia dalle scienze dell’uomo e della natura.
Da ultimo: credo che i giovani di Italia Camp possano essere partner importani per realizzare il nostro Expo della Conoscenza.

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