giovedì 29 luglio 2010
Jamad e il Bramino, forse tutti noi…
C’era una volta un Bramino, un sacerdote dell'India, che celebrava cerimonie religiose nei pressi di un piccolo villaggio Indiano. Un giorno era molto preoccupato perchè Jamad, uno dei sui discepoli più brillanti, da tempo non veniva più a fargli visita al tempio e non si dedicava alla lettura dei testi sacri.Decise così di andare personalmente a fargli visita. Lo trovò nel bosco, intento a spaccare la legna e gli chiese il motivo della sua lunga assenza dagli studi e dalle preghiere. Jamad rispose: "Caro Bramino, ho una notizia tanto bella da darvi: ho chiesto in sposa una giovane donna e intendo sposarla".
Il Bramino se ne rallegrò e gli disse: "Bravo Jamad, sono contento per te. Ma perché questo ti impedisce di proseguire i tuoi studi, di dedicarti alla conoscenza?".
Jamad era addolorato di non poter studiare, ma doveva lavorare tanto per potersi permettere di prender moglie e organizzare una cerimonia degna della sua sposa. Promise tuttavia al Bramino di dedicarsi completamente agli studi e di recuperare il tempo perso subito dopo le nozze.
Il Bramino gli sorrise e lo lasciò alle sue occupazioni.
Dopo qualche mese, tornò a far visita a Jamad, che nel frattempo si era sposato ed era andato a vivere in una bella casetta in riva al lago. Gli disse: "Jamad, ora che hai una bella moglie e una casa accogliente in un cui vivere sei pronto a studiare?".
Jamad gli rispose: "Caro maestro, la vostra visita mi riempie di gioia. Sa, mia moglie aspetta un bambino ed ora dovrò tagliare tanta legna perché mio figlio possa crescere nel benessere e non debba sopportare i miei stessi sacrifici. Quando mio figlio crescerà e prenderà la sua strada, io potrò godermi la tranquillità del lago nella mia bella casa e dedicarmi profondamente alla conoscenza.".
Il Bramino gli sorrise e gli disse: "Tornerò a trovarti quando tuo figlio sarà grande.".
Vent’anni dopo il Bramino tornò nella casa al lago e vide Jamad, ormai vecchio, seduto oll’ombra di un albero. Gli raccontò che aveva avuto tre figli e ben otto nipoti.
Il Bramino se ne rallegrò e gli disse: "Jamad, ora sei pronto per dedicarti agli studi?".
Jamad gli disse che lo avrebbe tanto desiderato, ma doveva badare ai suoi nipotini ed insegnar loro a tagliare la legna e a cogliere i frutti del bosco. Il Bramino rassegnato si allontanò.
Dopo qualche anno seppe che Jamad era morto e andò a dar conforto alla sua famiglia. In riva al lago, vide un cagnolino che scodinzolava e riconobbe il suo vecchio discepolo: "Jamad! Sei diventato un cane, ma sei ancora in tempo per recuperare. Vieni con me nel tempio!".
Jamad annuì, ma non seguì il Bramino: "Il bosco è pieno di insidie e la notte vengono spesso a farci visita dei briganti. Devo badare alla mia famiglia e alla sicurezza dei miei nipotini".
Il Bramino, sempre più triste, se ne andò.
Tempo dopo, ripassò dalla casa sul lago e seppe che il cane era morto. Vide sull’uscio della vecchia casa di Jamad una piccola formica: "Jamad, sei tu? Sei pronto ora a iniziare il tuo cammino?".
La formichina rispose: "Anche se non posso far più niente per loro, voglio restare a fianco dei miei nipoti e vederli crescere.".
Mentre pronunciava queste parole uscì dalla casa il suo nipote più piccolo per giocare in giardino e, correndo, lo schiacciò.
Senza studio si diventa sempre più piccoli e insignificanti, incapaci di dominare la realtà che ci circonda. La pigrizia intellettuale ha sempre mille scuse alle quali aggrapparsi e grazie a loro ci rende schiavi dalla vita sempre più insignificante.
RispondiEliminaBellissima storia!
Proviamo a completare ... Poi lo studio deve trasformarsi in proposte, manufatti, scritti, imprese, esperienze. Conoscenza incarnata, insomma ...
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