Ho appena letto un interessante reazione di G.M. al mio post dal titolo “Provo a rispondere e rimando”. Invito a leggerlo e propongo pochi ulteriori commenti. Lo sfrutto, poi, per fare un discorso generale.
I brevissimi commenti.
Il primo: credo davvero che la sistemica quantistica costituisca una prospettiva da esplorare per cambiare il mondo. Credo che occorrerebbe qualche impegno di più dei fisici per svilupparla …
Sulle “diverse sfere del mondo” e sulla sfera del pensiero, credo che occorra tener presente che certamente esiste una sfera del pensiero, ma credo che essa non sia direttamente accessibile: non siamo telepatici. Allora, i nostri pensieri sono accessibili solo attraverso le concretizzazioni fisiche che ne facciamo. La parola, lo scritto, le opere d’arte… Allora, occorre ripensare profondamente ad alcune cose. Sto per pubblicare sul blog un librettino dal titolo “Le dinamiche dello sviluppo. Ovvero le onde che diventano isole” …
Faccio degli esempi: la fisica teorica si gingilla ancora con enormi macchinoni sempre più grandi che cercano
le “componenti ultime”, la teoria del tutto. Craig Venter considera la cellula come una macchina. L’autore di una Famoso libro sulla “Singolarità” (Ray Kuezweil) considera ancora il cervello come un calcolatore elettronico che può essere superato da calcolatori più potenti.
Questo riduzionismo ad oltranza, oltre ad essere superato, sta diventando anche pericolosissimo a molti livelli. Il primo è che impedisce a nuovi paradigmi di svilupparsi. Il secondo è che può fare danni drammatici, sia perché fa buttare via miliardi, ma, soprattutto, perché, quando si tocca la materia biologica ed il cervello con questa prospettiva, non si possono che generare gravi drammi.
Non sto parlando di limiti etici alla scienza. Sto contestando l’utilizzo di una visione scientifica troppo semplicistica
Mi piacerebbe sapere che pensano i lettori di questo blog.