venerdì 9 gennaio 2009

Aumentare i consumi, non si può fare


Una "strana" coincidenza: ieri 8 gennaio 2009 il presidente eletto degli Stati Uniti ha affermato che intraprenderà una strategia di sostegno ai consumi anche a rischio di aumentare l'indebitamento pubblico. L'importante è che la popolazione americana possa consumare di più. Poche ore prima il governo cinese, per sostenere le proprie imprese che sentono le difficoltà dovute al tracollo della domanda estera, ha indicato l’intenzione di voler stimolare la domanda interna (che significa allargare il potere di acquisto del ceto medio cinese, e modificare una cultura agricola-contadina basata sul risparmio in una "moderna o postmoderna" basata sui consumi).
In sintesi, il consumo non corrisponde ai bisogni di beni degli individui (come recitano le teorie economiche) ma al bisogno delle aziende di produrre… Non si produce per consumare ma si consuma per produrre. Ovvero i mezzi diventano fine.
Le interdipendenze economiche e la molteplicità delle variabili, dei soggetti, e degli interessi coinvolti è tale da non permettere precise previsioni su quali saranno gli effetti economici di medio-lungo periodo di queste spinte governative.

Una domanda però è lecita. Siamo sicuri che l’aumento quantitativo dei consumi e di conseguenza della produzione e della circolazione di beni sia la soluzione da perseguire? Non potremmo invece valutare quali innovazioni nello stile di vita (essere tutti più felici, avere più tempo libero, più servizi e meno beni, una diversa distribuzione dei beni,), nei consumi e quindi nei sistemi produttivi, nella logistica, e nella divisione globale del lavoro sarebbe più opportuna? I governi europei oggi invocano una governance mondiale, che permetterebbe di implementare decisioni di questo tipo.
Certo è difficile farlo a pancia vuota….ma se la discussione iniziasse ora, che questi argomenti non assumono il tono di un dibattito radical chic, forse potrebbe essere l’inizio della fine dei problemi di lungo periodo (si aggiungano quelli ambientali, energetici…e guerre connesse)
Non è facile pensare, parlare e poi agire in questi termini, ma se non iniziamo almeno a balbettarci concretamente attorno, mai inizieremo.
Avanti dunque, che da tanti piccoli balbettii emerga una canzone migliore