tag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post1547692852676452475..comments2022-04-03T10:32:48.247+02:00Comments on Balbettanti Poietici: Cultura, scienza, economia e sviluppolucianohttp://www.blogger.com/profile/00811340593016815703noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-5488339007103239881.post-76383084400427211022011-05-24T16:24:48.265+02:002011-05-24T16:24:48.265+02:00Pubblico con piacere il commento che mi è stato in...Pubblico con piacere il commento che mi è stato inviato dal Prof. Ignazio Licata.<br />"Hai messo bene il punto su una questione che mi sta a cuore (ne faccio cenno nell'ultimo capitolo del mio ultimo libretto sulla complessità) e che ti avrei fatto notare: oggi c'è una dicotomia grave tra cultura ( intesa essenzialmente come conservazione delle conoscenza umanistiche del passato e gratificazione) ed economia ( intesa come status quo finanziario, tecnica e tecnologia del prodotto e del denaro). E le due cose non si incontrano quasi mai, se non all'interno di appuntamenti occasionali di mecenatismo.<br />Abbiamo bisogno di un'idea di cultura più attiva , come la comprensione che incide sul mondo e la consapevolezza, e dell'economia più ampia, come la disciplina dei desideri umani, e dunque della creatività oltre chè dei bisogni. Mi trovi dunque d'accordo con il tono.<br />Trovo un pò semplificante l'esempio di arte/scienza non più all'altezza del passato. Anche se corrisponde ad una percezione popolare, non è corretto.<br />Senza fare esempi specifici (nè arte nè scienza possono giudicarsi in base ad un'ideale hit parade stipulata sulla base della comprensione popolare: a parte Voltaire e pochi altri, ancora un secolo dopo Newton non c'era nessun "cittadino comune" che sapesse chi era Newton!), se vogliamo giocare il gioco della cultura bisogna accettare quello che è vero per tutti i giochi, ad esempio gli scacchi: man mano che la conoscenza progredisce, le "partire" diventano sempre più complesse, meno immediatamente "emozionanti", perchè consapevoli delle "mosse precedenti".Ma non per questo meno belle o importanti. Vanessa Beecroft nel ritrarre l'ora non è meno importante di Veermer e dell'ora secentesca, e Bil Viola è l'erede diretto di Piero della Francesca, Pontormo e Caravaggio! Una posizione del tipo "i bei tempi andati", non fa che confermare la tesi che si vuol demolire, ossia quella della dicotomia cultura/economia.Direi piuttosto che c'è un scollamento sempre più ampio tra specialisti, sistemi (dell'arte, della scienza)e mondo.<br />Il problema sta nel costruire- diversamente che ai tempi di Newton, oggi è possibile farlo!- un ponte informazionale sempre più stretto ed in tempo reale, con le frontiere della conoscenza.<br />C'è anche il problema del mito dell'innovazione, che ha sostituito la creatività, e della tecnoscienza che ha sostituito la scienza.<br />Infine, anche se comprendo da dove nasce quest'espressione, proporre di riscoprire l’originale messaggio di Galileo, al di là di ideologizzazioni e semplificazion: corretti ragionamenti e sensate esperienze, anche se oggi gli diamo un ruolo sempre più attivo e pragmatico( ma chi dice che Galilei la pensasse diversamente?), sono comunque alla base di ogni atto di ri-costruzione del mondo.<br /> Osservare, Modellizzare, Rappresentare sono sempre i momenti irrinunciabili del porsi davanti al mondo.<br />E' l'oggettivismo naive che va evitato, il riduzionismo tout court con pretese esaustive, e la visione meccanica e macchinista del mondo."elenahttps://www.blogger.com/profile/02060255533622478362noreply@blogger.com