sabato 11 febbraio 2017

La cecità delle élite è assodata … ma da dove viene? Come si può porvi rimedio?

di
Francesco Zanotti

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Gli spunti per continuare il discorso che stiamo facendo da tempo sono sempre più numerosi. Questa volta lo spunto è di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera. Ma mi sembra manchi ancora il balzo finale: il cambiamento degli occhiali di lettura e dei linguaggi di proposta …

L’articolo è apparso sul Corriere della Sera di oggi: l’articolo di fondo di Pierluigi Battista. Il suo titolo: “Il consenso dei Politici alieni”.
Sostiene che è più di vent’anni che le élite rimangono stupefatte dagli eventi. Non hanno capito perché la gente, a suo tempo, ha votato Berlusconi. Non capiscono perché oggi è stato votato Trump. E, aggiungo io, perché è probabile che voteranno leader di uguale pasta in tutt’Europa.
Continua Battista: poiché le élite non hanno capito, allora cercano tutti i segnali che faccia loro sperare che i Berlusconi e i Trump (sono loro due esponenti di spicco degli alieni) la facciano così grossa da far ricrede quelli che anno votato per loro. Questa speranza (in questo caso piuttosto strega che dea) definitivamente inibisce la possibilità delle élite di capire.
Mi sembra una buona analisi e suggerisco la lettura dell’articolo. Ma occorre fare un passo avanti.
Innanzitutto io penso, guardando anche gli altri politici alieni che stanno per essere votati, che la ragione del loro successo non sia perché questi propongono valori dimenticati dalle élite, ma perché solo perché si dimostrano contro le stesse élite.
Secondariamente, credo che a tutti (sia alle autoproclamate élite che ai leader alieni) manchino totalmente di una capacità progettuale adatta alla complessità economia e sociale. Non sanno immaginare una nuova società e una nuova economia. Guardate ad esempio quanto è gravemente alta l’incapacità di progettare il futuro del sistema bancario.
Non sapendo immaginare il futuro cercano di perpetuare il presente. Ma esso perde sempre più di senso e sembra proprio una coperta troppo corta che riesce sempre meno a coprire tutti. Allora élite e alieni, alla fine, propongono solo di stiracchiare la coperta. Così facendo contentano (poco e sul breve) qualcuno a scapito di qualcun altro. Ma la coperta non solo si sta restringendo, ma sta diventando sempre più lisa. Finirà per rompersi ..
Dopo questa aggiunta di analisi? La soluzione: invitare le élite a studiare. A dotarsi delle risorse cognitive adatte a leggere la complessità attuale e poter esercitare una progettualità alta e forte.

Per spiegarmi, un piccolissimo Segno dei Tempi Futuri. Nel controcanto a Mattarella (discorso purtroppo banale il suo) a fine anno Grillo si è presentato con in mano un libro di Paul Watzlawick: la realtà della realtà. Libro importante di un autore importante … Solo la proposta di quel libro vale più di tutto l’intervento del Presidente. Anche Grillo capisce l’importanza della conoscenza importante … Ha suggerito una nuova risorse cognitiva …

1 commento:

  1. Da dove viene la cecità delle èlite ? Semplice : dall’impossibilità logica, in Italia, di giungere a sistemi di scelta collettiva perfettamente coerenti .
    Dal 2001 ad oggi ,è ormai sancito, nessun sistema di voto ha mai permesso di passare dall’individuale al collettivo in modo soddisfacente. Si assume quindi ,che la Democrazia perfetta in Italia, semmai esistita, non c’è più. Una semplice somma non si rivela, infatti, sufficiente a stabilire un ordine collettivo coerente fra preferenze individuali classificate secondo criteri divergenti. Con una popolazione ,quale quella Italiana, sempre più divisa ideologicamente i giochi del tipo "vero e falso", una decisione collettiva razionale non può venire che da un’autorità pubblica indipendente e qualificata (un partito, un governo ecc).
    Esattamente quanto appreso dal Legislatore del periodo 2001-2006 ,il quale, partecipando il Governo in carica in veste di azionista maggioritario, ha pensato bene di consolidare nella mente degli Italiani la necessità di diffidare verso tutto ciò che anche di buono potrebbe derivare dallo Stato. Se ,da una parte, ciò è servito come arma contro le ideologie statalizzanti paventate dallo stesso Legislatore, dall'altra, ha avuto un effetto mirato : ha conferito legittimità alla particolare èlite di potere che sostiene il processo criminogeno tutt’oggi in atto . Questa èlite, a sua volta, in nome di principi generali, conduce gli italiani nella trappola che consiste nel vedere in taluni politici e professionisti d’affari , non agenti condizionati da regole precise, ma uomini garanti del bene comune
    Dopo una prima fase , di c.d. “razionalità costruttivista” (2001-2008) , in cui il Legislatore ha strutturato l'esistenza delle istituzioni in funzione di tali agenti, ha fatto seguito l'attuale fase di c.d. razionalità "ecologica" quale effetto inintenzionale della particolare volontà di garantire la molteplicità di altri fattori (linguaggi, comunicazione, comportamenti decisionali) i cui effetti disfunzionali sono agli occhi di tutti, ma le sue cause no! Dunque, nessuna mente umana si rivela oggi in grado di individuarle al fine di selezionare soluzioni benefiche per la Nazione.
    Una situazione, quella della cecità garantita dall’èlite, che in Italia impedisce di trovare rimedio alcuno. In essa ci si gira in tondo senza mai ricavare una prospettiva di conclusione. Tutto ciò si chiama mascheramento ,o meglio. processo di circolazione elitaria. E questo fa sì che, dal 2001 ad oggi, gli italiani siano sempre più indotti a rafforzare, seppur inconsciamente, processi di razionalizzazione antisociali.
    Per questo il sistema Italia è percepito come sempre più chiuso e corrotto .Grazie alle sue èlite si modella e ridefinisce costantemente dal suo interno. Forse , recentemente , qualcosa sembra cambiare, ma per farlo concretamente si dovrebbe accelerare il passaggio dalle condizioni di equilibrio a quelle di ordine sociale.
    Tramite questo, si potrebbero, infatti, rimediare alle condizioni di dis-equilibrio economico ed instabilità sociale emergenti dall’analisi; si potrebbe altrimenti rimediare ai fattori che rendono sempre più complesso capire come è possibile l'ordine sociale emergente dall’interazione umana fra Economia criminale ed Economia legale
    Il che rende il discorso ancor più ampio complesso e, pertanto, si conclude salutando cordialmente

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...continua

Ce ne stiamo accorgendo a colpi di crisi ricorrentesi in ogni dimensione dell'umano. E' evidente che dovunque guardiamo c'è qualcosa che, gravemente, non va: lo sviluppo economico, la povertà, il rapporto con la natura, la soddisfazione sul lavoro e le profonde esigenze di realizzare una vita degna... E allora vogliamo smetterla di denunciare il passato? Sta diventando stucchevole cercare l'ennesimo cantuccio della stanza della società industriale e scoprire ancora una volta l'accumularsi di una polvere. E' il momento di lasciar riposare per un po' la denuncia e la protesta anche perché, se siamo onesti, dobbiamo chiederci: ma noi dove eravamo in questi anni?

Vivevamo su Marte e improvvisamente siamo tornati sulla terra ed abbiamo scoperto che quegli inetti di terrestri, dopo la nostra denuncia, non aveva fatto nulla. E tocca ancora a noi risvegliare le coscienze? Certo che no! Noi abbiamo vissuto immersi in questa società. Sono anche le nostre azioni che hanno mantenuta chiusa la stanza. Lasciando accumulare e incancrenire polvere. Viene quasi da dire: l’accumularsi e l’incancrenirsi ci fa comodo perché la nostra unica competenza era il contestare. Visto che sul costruire abbiamo dato tutti pessima prova.
E non si dica che qualche potere forte, da qualche parte ha impedito che le nostre folgoranti idee liberassero la stanza dalla polvere dell’ingiustizia, del privilegio … Quelli che sembrano poteri forti lo sono solo di fronte alla nostra incapacità di costruire alternative.
Cara e vecchia società di tutti noi, dunque. Che ci ha permesso di superare secolari infelicità … Certo non tutte, certo non a tutti, certo non ugualmente, ma molto.
Cara e vecchia società dalla quale ora dobbiamo allontanarci con un pizzico di nostalgia. Portandoci dentro lo zaino che accompagna ogni viaggio tutto quello che di buono ha prodotto.
E con il passo che diventa sempre più baldanzoso a mano a mano che diventa chiaro il luogo, la nuova società verso la quale siamo diretti ..
Ma verso quale luogo vogliamo dirigerci? Quale nuova società vogliamo costruire?
Noi certo non lo sappiamo! Sappiamo solo come fare a costruirla!

Allora la nostra proposta è strana. Non abbiamo soluzioni, linee politiche, idee originali. Ma un metodo con il quale generarle.
Primo passo di questo metodo: cambiamo i linguaggi. Secondo usiamo questi nuovi linguaggi per progettare insieme .. Accidenti, mi rendo conto che mi sto avventurando in un sentiero accidentato …
Allora provo con una storiella. Pensiamo di indossare occhiali verdi e di dover dipingere una parete di un nuovo colore: il verde ci ha seccati. Ai nostri piedi abbiamo una vasta gamma di barattoli di vernice. Ma tutti i colori ci sembrano gradazioni del verde. E, così, piano piano ci sembra inutile ridipingere una stanza di un nuovo colore che potrà essere solo una gradazione di verde. Accidenti ai poteri forti che ci costringono a dipingere sempre e solo di verde …
Ma poi arriva qualcuno che ci convince che un certo barattolo contiene il rosso. Ma apparirà rosso solo quando lo stendiamo sulla parete … Così, spinti da nuova fiducia e dalla voglia di avere nuova fiducia, cominciamo a dipingere. Ma, anche dopo averlo steso sulla parete, quel colore continua ad essere l’ennesima gradazione del verde. Allora la nostra collera e massima: certo solo un grande complotto di qualche potentato molto potente ci può costringere a naufragare in un mare di verde …
Maledetti poteri forti .. .
Così attiviamo un Gruppo antiverde. Che, innanzitutto, continua ossessivamente a dimostrare che tutto è di quel verde che, oramai invece di speranza, sta a segnalare schifezza. E poi cerca di buttare via tutti i barattoli …
Cosa significa partire dai linguaggi e dal metodo per usarli?
Significa togliersi gli occhiali verdi. E riuscire così a scoprire che tutti i barattoli sono effettivamente di mille colori. Riuscendo a vedere mille colori rinasce davvero la speranza di poter dipingere diversamente la stanza. Ma non possiamo stare senza occhiali ed ogni tipo di occhiale, anche il più sofisticato, altera i colori … Anche il rosso più sfavillante sarà, poi, sempre, ideologicamente, rosso … Ed allora che fare? Impariamo a cambiare occhiali quando vogliamo vedere cose diverse. Ma, poi, come dipingiamo quella stanza? Inevitabilmente tutti insieme con occhiali diversi. Perché ognuno può portare un solo tipo di occhiali per volta. E per fare della stanza un capolavoro, sono necessari tutti i colori. Quando il dipinto a mille mani sarà finito potremmo vedere un miracolo che piacerà a tutti e che tutti potranno vederlo in modo sempre diverso. Basterà indossare gli occhiali degli altri e se ne scoprirà un bellezza diversa.
Allora il nostro programma è molto semplice. Apparirà forse banale e ininfluente: diffonderemo nuovi linguaggi ed attiveremo gruppi progettuali che li useranno per progettare i mille aspetti di una nuova società.
I linguaggi sono i modelli e le metafore che nell'ultimo secolo, provenendo sostanzialmente dalle scienze della natura, si sono aggiunti a quelli tipici della società industriale.
Il metodo con il quale li useremo sarà Sorgente Aperta …
Ma perché “balbettanti”? Perché nel progettare un nuovo mondo ci rendiamo conto che il primo esprimersi non sarà che un balbettio. E, perché “poietici”? Perché il balbettio dovrà essere fecondo. Si trasformerà certamente in storie che cominceranno ad essere vissute.
Allora anche questo manifesto è un balbettio poietico? Certamente. Speriamo di doverlo riscrivere al più presto meno balbettante e più fecondo.