Francesco Zanotti
Ho comprato l’ultimo numero di MicroMega dedicato all’avventura dell’Homo Sapiens.
L’articolo di fondo è quello di Telmo Pievani. Titolo: “Siamo il frutto del caso”. Sottotitolo: “il non–senso dell’evoluzione umana è un dato scientifico accertato”.
La netta impressione è che l’obiettivo del numero non sia scientifico, ma ideologico. In questo senso sbaglia completamente il bersaglio.
Mi spiego. Già nel titolo è implicito, ma nel testo dell’articolo di Pievani è esplicito: il nemico è il cosiddetto “Disegno Intelligente”. Cioè la convinzione che la natura (e, quindi, l’esistenza dell’uomo) sia frutto di un Disegno Intelligente. Ovviamente questa idea del Disegno Intelligente viene smontata nel numero di MicroMega in modo del tutto convincente. Il problema, quello che mi fa dire che il numero è inquinato dalla ideologia, è che da questa riuscita opera di smontamento, si conclude che se non esiste Disegno intelligente, non esiste Dio ed ogni sentimento religioso è da bandire per sempre.
Io sono, ovviamente, d’accordo che non esiste alcun disegno intelligente precostituito. Ma questo non c’entra nulla con l’esistenza di Dio. I credenti sono felicissimi di apprendere che anche la scienza ha confermato quello che ogni sensibilità religiosa conosce da sempre. Cioè che Dio non può essere ridotto ad un Ingegnere sia pure Intelligentissimo che ha costruito una gigantesca macchina dove noi siamo ingranaggi senza libertà. Costretti a girare come quell’Ingegnere ha programmato. I credenti accostano a Dio la passione dell’amore, lo vedono camminare in mezzo a loro, sanno che sono costruttori liberi della Storia.
E’ la scienza classica che ha suggerito la perversa idea che Dio potesse essere un Disegnatore Intelligente.
Ma la scienza classica è oramai considerata uno strumento ingegneristico da usare, anche diffusamente, ma che non ha nulla da dire né sulla natura del mondo, né tanto meno su Dio.
Oggi stiamo costruendo una nuova scienza che ha scoperto l’impossibilità di un Disegno Intelligente con tutte le maiuscole. Nella stessa meccanica classica si sono scoperti sistemi il cui futuro non può essere deterministicamente determinato. Poi, è arrivata la fisica quantistica, la teoria della Relatività generale (che io non considero una teoria classica), i teoremi di Godel. Tutte queste scoperte hanno negato la possibilità di un Disegno Intelligente. E sono scoperte che, detto per inciso, sono alla base della vita di tutti i giorni. Tutti i dispositivi a stato solido (dai computer ai telefonini) sono dispositivi non classici, ma quantistici. Il GPS riesce ad essere così preciso perchè tiene conto degli effetti relativistici.
Poi sono arrivate anche tutte le scoperte, importanti, indiscutibili, che vengono raccontate nel numero di MicroMega curato da Pievani …
Non posso che gioire di una scienza che ha scoperto al suo interno l’insensatezza dei Disegni Intelligenti. Benvenuta scienza tra noi a cui il disegno intelligente sta insopportabilmente stretto. Benvenuti tra noi che sappiano, da sempre, di non avere un senso pre costituito. Benvenuta tra noi che sentiamo l’impegno a costruire un senso alla Natura ed alla Storia in piena libertà.
Poi, se in questo cammino di libertà e di costruzione qualcuno di noi parla con un Dio che sostiene i nostri passi, col Dio che ha accompagnato Abramo fuori dalla terra di Ur, con qualche altro Dio, che male c’è?
Perché questa amicizia profonda dà così fastidio?
Ricevo dal. Prof Minati e pubblico, ringraziandolo.
RispondiEliminaSono un po' in disaccordo quando dici: "E’ la scienza classica che ha suggerito la perversa idea che Dio potesse essere un Disegnatore Intelligente.".
Nella scienza classica, come in tutte le altre attività umane, si è applicata la visione elementare -ontologica- che tutto debba avere un autore esplicito, riconosibile, responsabile.
Commovente antica eccezione è il verso dal libro della Gènesi 2, 18-24 '... Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome'. Dio li porta all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati, non lo sa in anticipo: usa la sua onnipotenza per creare autonomia. Ricorda la necessità di un oracolo per la macchina di Turing. Salto logico, di cardinalità ...
Questa visione che tutto ha un autore si è 'materializzata' quindi nelle religioni, arte, scienza, ecc. La visione classica della scienza non ne è che un capitolo. E forse neppure l'ultimo ...
Parto dalla tua ultima domanda. Oggi l'amicizia profonda con il Dio della tradizione è malvista perchè sfugge all'adorazione del nuovo e più potente Dio, quello della Tecnica, a cui si genuflette ogni razionalità di derivazione scientista. Si tratta sempre e solo di un conflitto egemonico: l'uomo, come sottolinea con profondità Minati, deve sempre cercare di possedere le cose, cominciando biblicamente con il dargli un nome. Personalmente sono disinteressato a queste dispute teistiche, ritenendo che dentro ogni singolo uomo ci sia molta più materia da esplorare. Se proprio devo prendere una posizione, la penso come Proudhon:"Non so se esiste Dio, ma se esiste sono umanamente contro"
RispondiEliminaAlessandro Aleotti
direttore@milania.it