lunedì 14 febbraio 2011

Le crisi hanno tutte un’unica causa:dalle imprese, alle banche, agli stati.

di
Francesco Zanotti


Poi ognuno fa come gli pare... Ogni appartenente alla classe dirigente, intendo. Ma almeno sappia che è possibile…
Farò un discorso astratto, lo so. Ma il primo messaggio è: solo aumentando l’astrattezza si raggiunge la concretezza …

Inizio col dire che è possibile prevedere. Io credo che ogni dirigente possa prevedere il futuro del sistema che governa.
La ragione è semplice: ogni sistema complesso (dall’impresa allo Stato) ha una storia di sviluppo autonomo che è assolutamente prevedibile. Nasce perché costruisce un pezzo di ambiente. E poi muore, attraverso una crisi, perché non riesce ad uscire dalla sua costruzione.
La causa delle crisi che portano alla morte si chiama, allora, autoreferenzialità.

Propongo subito un esempio: il sistema industriale italiano. Esso è nato perché ha costruito una nuova società. Oggi sta morendo perché quella società si sta spegnendo, ma le nostre imprese ci stanno abbarbicate sopra.
Anche le grandi crisi degli Stati sono generate da classi dirigenti che si sono autoreferenzialmente chiuse in caste che impediscono di veder cosa accade nella società.
Purtroppo, le crisi sembrano sempre imprevedibili, ma lo sono solo se non si utilizza il paradigma dell’autoreferenzialità. Se lo si usasse, si potrebbe misurare, per ogni sistema, a che punto è giunto nel processo di chiusura autoreferenziale e prevedere quanto gli resta da "vivere".
Ovviamente, nessuna delle classi dirigenti attuali accetterà di fare questa misura. Ed allora saremo costretti ad un futuro tempestato di crisi in ogni sistema della società.
Tra le prossime crisi vi sarà certamente una grave crisi del nostro sistema politico. Non ha importanza che governi la destra o la sinistra. Dal punto di vista sistemico, sono parti dello stesso sistema che cerca di conservarsi a scapito del futuro.
Ma vi sarà anche una grave crisi del nostro sistema bancario: sta rimanendo abbarbicato al passato. E non si accorge che la crisi del sistema delle imprese è, mediamente, molto più grave di quello che sembra. E le loro dotazioni patrimoniali sono di gran lunga inferiori all’abbisogna.

Dopo il prevedere, passo all’agire. Cosa fare per interrompere ed invertire questa degenerazione autoreferenziale? Sostituire le classi dirigenti? Ma no… Occorre sostituire la loro cultura e la metodologia di governo. Occorre fornire loro una conoscenza sistemica ed il metodo di governo che da essa discende.
Ma cosa sono questa cultura e questo metodo di governo? Be’, il nostro blog ne ha parlato in lungo ed in largo nel passato. Nel blog si trovano documenti che ne parlano in dettaglio.

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...continua

Ce ne stiamo accorgendo a colpi di crisi ricorrentesi in ogni dimensione dell'umano. E' evidente che dovunque guardiamo c'è qualcosa che, gravemente, non va: lo sviluppo economico, la povertà, il rapporto con la natura, la soddisfazione sul lavoro e le profonde esigenze di realizzare una vita degna... E allora vogliamo smetterla di denunciare il passato? Sta diventando stucchevole cercare l'ennesimo cantuccio della stanza della società industriale e scoprire ancora una volta l'accumularsi di una polvere. E' il momento di lasciar riposare per un po' la denuncia e la protesta anche perché, se siamo onesti, dobbiamo chiederci: ma noi dove eravamo in questi anni?

Vivevamo su Marte e improvvisamente siamo tornati sulla terra ed abbiamo scoperto che quegli inetti di terrestri, dopo la nostra denuncia, non aveva fatto nulla. E tocca ancora a noi risvegliare le coscienze? Certo che no! Noi abbiamo vissuto immersi in questa società. Sono anche le nostre azioni che hanno mantenuta chiusa la stanza. Lasciando accumulare e incancrenire polvere. Viene quasi da dire: l’accumularsi e l’incancrenirsi ci fa comodo perché la nostra unica competenza era il contestare. Visto che sul costruire abbiamo dato tutti pessima prova.
E non si dica che qualche potere forte, da qualche parte ha impedito che le nostre folgoranti idee liberassero la stanza dalla polvere dell’ingiustizia, del privilegio … Quelli che sembrano poteri forti lo sono solo di fronte alla nostra incapacità di costruire alternative.
Cara e vecchia società di tutti noi, dunque. Che ci ha permesso di superare secolari infelicità … Certo non tutte, certo non a tutti, certo non ugualmente, ma molto.
Cara e vecchia società dalla quale ora dobbiamo allontanarci con un pizzico di nostalgia. Portandoci dentro lo zaino che accompagna ogni viaggio tutto quello che di buono ha prodotto.
E con il passo che diventa sempre più baldanzoso a mano a mano che diventa chiaro il luogo, la nuova società verso la quale siamo diretti ..
Ma verso quale luogo vogliamo dirigerci? Quale nuova società vogliamo costruire?
Noi certo non lo sappiamo! Sappiamo solo come fare a costruirla!

Allora la nostra proposta è strana. Non abbiamo soluzioni, linee politiche, idee originali. Ma un metodo con il quale generarle.
Primo passo di questo metodo: cambiamo i linguaggi. Secondo usiamo questi nuovi linguaggi per progettare insieme .. Accidenti, mi rendo conto che mi sto avventurando in un sentiero accidentato …
Allora provo con una storiella. Pensiamo di indossare occhiali verdi e di dover dipingere una parete di un nuovo colore: il verde ci ha seccati. Ai nostri piedi abbiamo una vasta gamma di barattoli di vernice. Ma tutti i colori ci sembrano gradazioni del verde. E, così, piano piano ci sembra inutile ridipingere una stanza di un nuovo colore che potrà essere solo una gradazione di verde. Accidenti ai poteri forti che ci costringono a dipingere sempre e solo di verde …
Ma poi arriva qualcuno che ci convince che un certo barattolo contiene il rosso. Ma apparirà rosso solo quando lo stendiamo sulla parete … Così, spinti da nuova fiducia e dalla voglia di avere nuova fiducia, cominciamo a dipingere. Ma, anche dopo averlo steso sulla parete, quel colore continua ad essere l’ennesima gradazione del verde. Allora la nostra collera e massima: certo solo un grande complotto di qualche potentato molto potente ci può costringere a naufragare in un mare di verde …
Maledetti poteri forti .. .
Così attiviamo un Gruppo antiverde. Che, innanzitutto, continua ossessivamente a dimostrare che tutto è di quel verde che, oramai invece di speranza, sta a segnalare schifezza. E poi cerca di buttare via tutti i barattoli …
Cosa significa partire dai linguaggi e dal metodo per usarli?
Significa togliersi gli occhiali verdi. E riuscire così a scoprire che tutti i barattoli sono effettivamente di mille colori. Riuscendo a vedere mille colori rinasce davvero la speranza di poter dipingere diversamente la stanza. Ma non possiamo stare senza occhiali ed ogni tipo di occhiale, anche il più sofisticato, altera i colori … Anche il rosso più sfavillante sarà, poi, sempre, ideologicamente, rosso … Ed allora che fare? Impariamo a cambiare occhiali quando vogliamo vedere cose diverse. Ma, poi, come dipingiamo quella stanza? Inevitabilmente tutti insieme con occhiali diversi. Perché ognuno può portare un solo tipo di occhiali per volta. E per fare della stanza un capolavoro, sono necessari tutti i colori. Quando il dipinto a mille mani sarà finito potremmo vedere un miracolo che piacerà a tutti e che tutti potranno vederlo in modo sempre diverso. Basterà indossare gli occhiali degli altri e se ne scoprirà un bellezza diversa.
Allora il nostro programma è molto semplice. Apparirà forse banale e ininfluente: diffonderemo nuovi linguaggi ed attiveremo gruppi progettuali che li useranno per progettare i mille aspetti di una nuova società.
I linguaggi sono i modelli e le metafore che nell'ultimo secolo, provenendo sostanzialmente dalle scienze della natura, si sono aggiunti a quelli tipici della società industriale.
Il metodo con il quale li useremo sarà Sorgente Aperta …
Ma perché “balbettanti”? Perché nel progettare un nuovo mondo ci rendiamo conto che il primo esprimersi non sarà che un balbettio. E, perché “poietici”? Perché il balbettio dovrà essere fecondo. Si trasformerà certamente in storie che cominceranno ad essere vissute.
Allora anche questo manifesto è un balbettio poietico? Certamente. Speriamo di doverlo riscrivere al più presto meno balbettante e più fecondo.